Mitteilungen des Österreichischen Staatsarchivs 31. (1978) - Festschrift für Richard Blaas

Franco VALSECCHI: La mediazione britannica nella guerra del 1859. La missione Cowley a Vienna, 10 febbraio - 10 marzo 1859

LA MEDIAZIONE BRITANNICA NELLA GUERRA DEL 1859 LA MISSIONE COWLEY A VIENNA 10 FEBBRAIO - 10 MARZO 1859 Di Franco Valsecchi Fra i protagonisti della serrata partita ehe impegna la diplomazia europea intorno alia questione italiana nei primi mesi dei 1859, dalia famosa allocu- zione di Capodanno di Napoleone III alio scoppio della guerra, Londra oc­cupa un posto di primo piano. É Londra, aneor piu di Vienna, sui terreno di- plomatico, il vero antagonista di Parigi e di Torino. Vienna non si fa illusioni sulla possibilitä di un accordo; Londra si impegna a fondo nella battaglia per la pace. Londra non vuole un conflitto, ehe verrebbe a turbare 1’equilibrio europeo, quella balance of power ch’é uno dei canoni della politica britannica; teme una diminuzione della potenza asburgica, un incremento della potenza fran- cese. La regina Vittoria, aprendo il Parlamento, non manca di proclamare ehe ,,1’intangibile conservazione dei trattati forma l’oggetto della nostra co- stante attenzione“. E coglie 1’occasione di una lettera allTmperatore dei Fran- cesi, in cui gli annuncia la nascita di uno dei suoi nipoti, per far pervenire un serio ammonimento alie Tuileries. Ogni parola é stata pesata e discussa coi suoi ministri, col premier Derby, col ministro degli Esteri Malmesbury: non é soltanto la regina ehe paria, é lo stesso governo. „Raramente ad un uomo fu dato di esercitare un tale influsso personale sulla pace e la felicitä d’Europa come a Vostra Maestä“, gli serivé. Rassicuri dunque 1’Europa „proclamando la santitä dei trattati, garantendo di volerli scrupolosamente osservare“. Nello stesso tempo una nota di Malmesbury all’ambasciatore a Parigi lo in- carica di mettere in guardia 1’imperatore da una guerra ehe avrebbe schie- rato 1’Europa intera contro di lui. Meno apertamente confessato, ma non meno vivo, il timore delle velleitä egemoniche del Bonaparte. Londra vede profilarsi dietro al terzo Napoleone 1’ombra dei primo; vede nella causa dell’Austria la causa della pace e dello status quo. Cosa vuole l’Austria? Semplicemente che le cose restino come so­no. É quello ehe vuole l’lnghilterra, ehe non ha nulla da guadagnare da uno sconvolgimento europeo ehe minaccia di favorire le ambizioni napoleoniche. L’opinione pubblica britannica non nasconde, é vero, le sue simpatie per la causa italiana, ma il governo e la Corte vedono nel problema italiano solo le possibili complicazioni intemazionali, vedono nel Piemonte un elemento di sovversione ehe fornisce a Napoleone dei pretesti per i suoi piani egemonici. „Il terrore che comincia qui a provocare il pericolo di un predominio napó­leonira nella politica europea forzerä il Gabinetto inglese a immischiarsi ne-

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