Mitteilungen des Österreichischen Staatsarchivs 31. (1978) - Festschrift für Richard Blaas

Renato GIUSTI: II 1859 nel Veneto

II 1859 nel Veneto 263 ri, i dispersi. Circa quattromila di questi feriti furono trasportati in Padova. Fu uno spettacolo miserando che durö tutto ieridi! Piú di 20 morirono per istrada non tanto dalle ferite, quanto dai patimenti e dalia fame!!! Furono tosto soccorsi dai cittadini con viveri e denari, e distribuiti nel Seminario, nella Caserma di S. Antonio nella Ca- serma degl’Invalidi, ed entro la Chiesa di S. Giustina. I nostri chirurghi si prestano a medicarli“14 15). Ma pur nell’angoscia di tanta strage e di futuri lutti, a troncare ogni illusione di favorevole esito della lotta in corso, vennero dapprima le voci di una pro- posta d’armistizio ed infine le notizie, diffuse ampiamente per la stampa e i manifesti, della firma dei preliminari di Villafranca, che — pnr nella gioia del momento — scatenarono una ridda di recriminazioni e di accuse (specie da parte democratica) congiunte con 1’amarezza e 1’avvilimento di vedere ripe- tuta - a distanza di alcuni decenni - una nuova pace di Campoformio coi sa­crificio dei Veneto: ......come Italiani ehe siamo innanzi tutto, la nostra gioia é amareggiata e poco meno ch e distrutta, dal pensiero ehe tre milioni di fratelli al di Iá dal Garda e dal Mincio, i quali per tanti anni ei furono compagni di dolori, di speranze, di generosi conati, re- stino a portare immeritamente il peso di quella signoria, onde noi ci riputiamo a gran sorte d’esser stati liberati (. . .). Come Italiani, abbiamo un’altra grandissima ragione di rammarico, sembrandoci di potere, da quel poco ehe sappiamo di codesta pace, conchiudere ad un nuovo disinganno, ad una nuova dilazione della sospirata indipen- denza e libertä italiana; la quale, a creder nostro, rimane una vuota parola finché ogni elemento di forza, e d’influenza straniera non sia eliminato dai nostri confini“ ls). Non si trattava peraltro di una conclusione „provvisoria“, anche perché, a parte le complicazioni di ordine politico-diplomatico (dalle dimissioni di Ca- vour ai rapporti tra Francia e regno di Sardegna, dal problema dei distretti transpadani all’evolversi della situazione nei Ducati ed in Toscana), la libe- razione della Lombardia apparve subito un fatto importante, da non sottova- lutare - nonostante un generale risentimento delle popolazioni interessate — come risulta da una confidenza del Maresciallo Baraguay d’Hilliers, il quale non ritenendo possibile la ripresa delle operazioni, affermava ehe la Lom­bardia sarebbe stata assegnata al Piemonte (con la Venezia indipendente) e ehe il „Piemonte avrä Peschiera e Mantova e ehe al postutto nessuna fron­tiéra era valevole nella attuale scienza militare e che le Provincie Lombarde erano giä un bello e ricco acquisto . . 16). 14) MCP Gloria Cronaca di Padova 1859 giugno 27; Gazzetta ufficiale di Venezia, 1859 giugno 6 (supplemento straordinario circa la battaglia di Magenta) e 1859 giugno 27 (circa la battaglia di Solferino e S. Martino). 15) La Lombardia anno I n. 30, 1859 luglio 14 Milano; Francesco Salata Napó­leoné III e Francesco Giuseppe alia pace di Villafranca. Un carteggio inedito in Nuova Antológia (1923) 289-311; cfr. inoltre La guerra del 1859 nei rapporti tra la Francia e I’Europa, a cura di Armando Saitta, 5 (Roma 1961—62) 2037-46: Corrispondenza tra i due imperatori circa Villafranca; Campagne de I’Empereur Napoleon III en Italie 1859 voll. 2 (Paris 1860-61). 16) Archivio centrale dello Stato di Roma (= ACSR) Ministern dell’Intemo, Gabi- netto, Affari diversi 3 (17): Intendente di Acqui al Conte di Cavour, 1859 luglio 12 Acqui.

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