Mitteilungen des Österreichischen Staatsarchivs 31. (1978) - Festschrift für Richard Blaas
Francesca MORANDINI: Vienna alia metä del secolo XVTH nella descrizione del manoscritto 684 dell’Archivio di Stato di Firenze
Vienna alia metä del secolo XVIII 127 fondazione della principessa Emanuel Lichtestein15), vedova del principe Emanuel di Savoia, nipote del principe Eugenio. Vi sono ottanta giovani Cavalieri che sono in- struiti nelle belle lettere e nelle scienze e nell’arti cavalleresche . . . S’andö poi il dopo pranzo per la prima volta, al teatro della Commedia Francese.“ II 27 i principi Corsini prendono accordi con il barone Tussaint „per il modo da tenersi nell’udienza che avrebbero avuto in giorno appresso dalle Maestä Loro. S’andö poi a pranzo dal conte d’Harrac al suo giardino nei borghi dove la sera fu numerosa assemblea.“ E si arriva cost al 28 giugno, giorno in cui i Corsini ebbero udienza prima dall’imperatore, poi dall’imperatrice a cui presentarono i memoriali per offenere il ciamberlanato16). Furono accolti con „molta clemenza“; e vennero poi ricevuti dall’arciduca Giuseppe17) „che ci pario con molto spirito e di buo- nissima grazia“. Il 29 vanno fuori Vienna dalia parte della Favorita, „dove fu fatta la rivista di due reggimenti di cavalleria dell’imperatore e dell’impera- trice con tutto il seguito della corte. Si passö poi al Collegio Teresiano cosi detto per- ché fondato dalia presente imperatrice Maria Teresa. Era questo un luogo di delizie detto la Favorita dell’imperatore Carlo VI. Siccome poi egli vi mori, la regnante imperatrice, sua figlia, non ebbe piú il coraggio di ritomarvi e lo dette ai padri gesuiti per farne un collegio. E’ protettore dei medesimo il conte di Keveniiller, ciamberlano mag- giore. Siccome l’imperatrice ne mostra tutta la parzialitä, cosi ha grandissimo concorso ed i collegiali al presente sono circa a cento cinquanta. Alia riserva dei professori di legge civile, di jus pubblico ed jus germanico, ehe sono secolari, tutti gli altri sono gesuiti. Ciascuno collegiale veste di colore come piú gli piacé e tiene un servitore o un cameriere a modo suo, ve ne sono molti ehe hanno ancora un governatore . . . Nel refettorio sonp;molte távolé rotonde in ciascheduna delle quali sta un certo numero di collegialí con un maestro di lingua francese ... Si pretende finalmente ehe i giovani vi sieno benissimo educati ed istruiti di tutto ciö che puö occorrere ad un gio- vane cavaliere.“ Il 30 di giugno i Corsini e il Pecci si recano da Monsignor Emanuele Riche- court18), segretario dei ls) Maria Teresa, nata principessa Liechtenstein. 16) Di questo ciamberlanato, ehe é uno degli scopi principali della sosta dei Corsini a Vienna, parlano in continuazione i due principi suile loro lettere. In quella dei 17 agosto, Bartolommeo serive che „questa carica per cui ci vogliono 500 scudi di spesa, ora si vuole rimetterla in credito: per 1’addietro essa era stata talmente prostituita ehe nessuno osava piü dimandarla“. 17) Il futuro Giuseppe II cui furono poi molto legati ambedue i Corsini. 18) Nella relazione di Lorenzo Corsini Monsignor „Rischart“ é presentato „come un giovane lorenese ehe é stato per qualche tempo un aiutante di segreteria di stato a Firenze; é giovane di molto talento e accortezza ed é altresi ben veduto dalia Maesta Sua . . . é necessario avere quindi il suo favore; egli ha l’intiero dispotismo dei governo di Toscana e si puö dire ehe tutta l’autoritä del consiglio imperiale di reggenza a Firenze risiede in lui; 1’imperatore vuole ehe tutto passi per le sue mani . . . Ora é tornato a Vienna richiamato dagli interessi delle Loro Maestä cui ha dimostrato gli immensi danni provocati alia finanza toscana dagli appalti, proponendo un nuovo regolamento delle finanze e anche uno snellimento delTamministrazione della giustizia, con 1’aboli- zione di tanti magistrate.