Mitteilungen des Österreichischen Staatsarchivs 19. (1966)

MICHTNER, Otto: Der Fall Abbé Da Ponte

188 Otto Michtner capiteranno. Per diligenza che adoprino prima della metä di quaresima non possono esser in Vienna. Per Pasqua dunque avremo al piü un’opera sola, giä che due ad un tempo stesso la compagnia non potrebbe im- porare. Qualunque sia quest’opera, l’esito é affatto incerto. Guai se non piacé. Teatri vuoti, perdite enormi, cattivo principio, funesto per conse- guenza per tutto l’anno. Mettiamo che piaccia; eccoci con una sola opera per lo spazio almeno d’un mese, eccoci nella necessitá di stancare la compagnia con pruove precipitate, per aver la seconda, di cui egualmente ignoriamo l’esito. Andando ben bene le cose, avremo in tre mesi tre opere d’incerto effetto 68). II resto dell’anno per fornire al teatro una dote sufficiente di buoni spettacoli, dovremo caricare la compagnia d’infinite fatiche per rimetter in scena l’opere vecchie, dicervellarci per distribuire le parti a cantanti di cui non conosciam pienamente i talenti e il carattere, o avven- turar le migliori opere e ad un tempo stesso gli attori con parti ehe non sono formate al lor dosso. II ripiego di rifermare la Ferrarese é unico in queste circostanze: Noi avremo in scena senza fatica I. La Molinara69) ch’é l’opera ove si sono pienamente riconosciuti tutti i talenti di quella donna. II. La Pasto- rella Nobile70) ehe l’Altezza Vostra vedrá rinascere entrandovi una donna ehe non canti colla figura sola, ma colla voce. III. L’Arbore di vollkommen fehl am Ort. Man hatte sie auf Wunsch der Kaiserin Maria Luise nach Wien engagiert, ohne zu bedenken, daß man sie ja garnicht, ihren Fähig­keiten gemäß, am Burgtheater beschäftigen konnte. Sie wird auch bereits zu Ostern 1792 in den Kammerdienst der Kaiserin übernommen und zum Gesangs­unterricht der Erzherzoginnen herangezogen. a8) Da Ponte schildert bewußt die Situation am Burgtheater in düsteren Farben. Um sich vor Augen zu führen, was das Opernensemble im Burgtheater zu leisten imstande war, sei nur an die Zeit erinnert, zu welcher Da Ponte an das Burgtheater engagiert wurde. Am 22. April 1783 wurde die Spielzeit mit der Oper „La scuola de’ gelosi“ eröffnet. Schon am 5. Mai wird „L’italiana in Londra“ aufgeführt, es folgt am 28. Mai „Fra due litiganti“, dann am 30. Juni „II curioso indiscreto“, am 25. Juli „II Falegname“, am 13. Agust „II barbiere di Seviglia“, am 17. September „Le gelosie villane“, am 8. Oktober „I filosofi immaginari“, am 14. November „La finta principessa“, am 8. Dezember die Neueinstudierung von „La frascatana“, die seit 1777 nicht mehr gespielt wurde, am 29. Dezember „I viaggiatori felici“, am 26. Jänner 1784 „II mercato di Mal- mantile“ und schließlich am 11. Februar 1784 „La donna incognita“. Sowohl die Direktion als auch Salieri und Da Ponte waren zweifellos imstande, bereits nach einem Monat Spielzeit die neuen Sänger so genau zu kennen, um ihre Fähigkeiten beurteilen und die Partien entsprechend besetzen zu können. 69) La molinara ossia L’amor contrasto (Die schöne Müllerin), Text von A. G. Palomba, Musik von G. Paisiello, wurde im Burgtheater am 13. November 1790 mit der Ferrarese als Racchellina aufgeführt. Siehe Wiener Zeitung 1790, S. 2977. 70) La Pastorelle nobile ossia L’erede di Beiprato (Die adelige Schäferin), Text von S. Zini, Musik von P. Guglielmi, wurde am 24. Mai 1790 im Burg­theater erstaufgeführt (Siehe Wiener Zeitung 1790, S. 1384).

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