Kőfalvi Csilla - Redő Ferenc: Fazekasok Sallában. Pentolai di Salla (Zalalövő öröksége 2. Zalalövő, 2004)

eosï vengono buttati via nei dintorni dell'officina. Lo studio di questa materiale è una possibilità ottima di conoscere i prodotti local i. In base a tutto questo possiamo essere sicuri che i vasi prodotti alla periféria di Salla furono ceramiche di argilla magra, cotte in grigio, che potevano avère una parete anche molto sottile (fino a 2-2,5 mm). Le diverse forme furono prodotti in série in diverse misure, tra queste brocche con bocca larga, con o senza ansa (fig, 12.), vasi panciuti con un orlo tagliato dirittamente ed allargato a imbuto verso la bocca. La loro superficie fu liscia, furono decorati soltanto con alcune scanalature sotto l'orlo (fig. 14.). Sicuramente furono pro­dotti preferiti i piatti con orlo ripiegato in dentro, le pentole con orlo piegato arcuatamente di fuori, e i coperchi appartenenti. Questi tipi sono soprattutto vasi da távola o da eucina. Questa classifieazione secondo la funzione non è dedotta direttamente dalle forme dei vasi, dato che idiversi pezzi in diverse misure delle série furono usati owiamente in diversi modi. I piecoli prodotti panciuti servivano come bicchieri, quelli grandi come pentole. Anche le piecole brocche ansäte appartenevano al servizio da távola, mentre quelle grandi potevano avere una funzione di immagazzinamento. È importante osservare che nel materiale della data fornace mancano totalmente i grandi vasi da maganizzare, i pezzi dei doli, benché essi forniseano la notevole parte delle ceramiche grigie di tutto lo seavo. Proprio questo ha richiamato la nostra attenzione sul fatto che nella fornace del settore Y3 sono stati ritrovati in grande quantità soprattutto i pezzi di questi grandi vasi (fig. 13)­Anche i doli furono prodotti locali, e non solo per la loro frequenza tra i reperti. Questo tipo non fu adatto al trasporto a causa delle sue dimensioni e il suo peso. L'altezza dei attuali doli misurabili di Salla è fra 50-70 cm, e il loro diametro massimo è fra 40-55 cm, ma abbiamo anche un frammento con un diametro massimo di 65 cm. La fornace del taglio A/II del settore Y3 potrebbe dimostrare direttamente queste ipotesi. Bisognerebbe lo studio intero del materiale dei doli per avere dati sicuri in questa domanda, adesso possiamo solo vedere, che questa fornace, con la sua camera di cottura con un diametro di 140 cm fu adatta alla produzione di questo tipo di vasi, mentre l'altro tipo di fornace, trattato sopra, fu specializzato ai vasi da távola e da eucina. I doli rappresentano un gruppo di vasi tipicamente romani (fig. 15.): i due terzi superiori del loro corpo panciuto, fino alla spalla furono decorati di garffiti superficiali a "scopetta". La spalla verso il collo fu decorata di più

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