K. Palágyi Sylvia szerk.: Balácai Közlemények 1994/3. (Veszprém, 1994)

Vorträge - BUORA, MAURIZIO: Ville romane a nord del Po

poranei al battistero. A ovest si trova la parte piú importante, dove un grande peristilio otta­gonale era collegato tramite un vano quadrangolare con una sala absidata disposta a nord. Si ritiene che su un'abitazione probabilmente del I o II sec. d.C. si sia disposta nel IV sec. l'ampia villa; quest'ultima fu l'abitazione di un vescovo o piuttosto la casa di rappresentan­za di una sede vescovile. Questa villa ebbe un considerevole rinnovamento nel corso della prima metá del V sec. d.C. E' molto incerta la sua storia nell'alto medioevo, in quanto gli antichi documenti e la scarsa profonditá dei resti sopravvissuti hanno offerte solo scarsi dé­menti per determinarne la cronologia. Si è supposto che nel periodo longobardo abitasse qui il funzionario regio del territorio, chiamato Insula Fulcheria 6 . Il territorio del lago di Garda Le ricerche degli ultimi anni hanno di molto ampliato i dati disponibili per lo studio delle villae. Queste, nell'ambito dell' insediamento del territorio si disponevano aU'interno di un sistema misto con un nucleo centrale (nelle zona montuosa e lungo la costa lacustre) diversi­ficato rispetto alla proprietà fondiaria piccola e sparsa 17 . La vecchia letteratura conosceva al­cuni macroscopici fenomeni, corne le cosi dette „Grotte di Catullo" o la villa di Desenzano. Oggi la nostra conoscenza è di molto aumentata, corne ha riferito in questa sede la dott. Eli­sabetta Roffia 18 . Per quanto riguarda Sirmione è estremamente significativo il fatto che l'edificio della villa imperiale sia divenuto una fortificazione con una propria guarnigione nel corso del IV sec. d.C. Probabilmente a un comandante, che forse fu qui sepolto con altri soldati, o comunque a un membro della sua famiglia appartenne una fibula del tipo Keller 6 (databile dalla fine del IV alla metá del V sec. d.C), che è una delle poche che noi conoscia­mo del medesimo tipo nellTtalia settentrionale 19 . I sondaggi e gli scavi degli ultimi cinque anni nell'ambito della villa di Desenzano hanno fomito una buona scansione delle fasi dell'edificio, dalla fine del I sec. a.C. fino al IV d.C. Proprio nel IV sec. si colloca l'ultima e meglio conosciuta fase della villa. Tra le macerie della piscina si sono trovati anche vetri di finestra 20 . Inoltre va sottolineato il fatto che si so­no individuate tracce di insedamenti del periodo del bronzo e della tarda etá del ferro. Il territorio di Mantova II territorio dell'antica cittá di Mantua fu piú volte indagato nel corso degli anni 80. Non­dimeno fino all'anno 1986 sfuggi la villa di Mansarine . Dal 1987 una sistematica ricerca di superficie permise di riconoscere un edificio di oltre 1500 mq dove furono effettuati degli scavi. II complesso era articolato in tre parti poste l'una accanto all'altra. II nucleo piú anti­co (prima della fine del II sec. d.C.) aveva vani residenziali, un praefurnium, un balneum e altri vani di servizio. La probabile parte residenziale invernale comprendeva un sistema di riscaldamento che si estendeva fino alle pareti. Alia fase piú tarda (fino al VI sec.) apparte­nevano numerose buche di palo, forse anche di una tettoia. Si è supposto che, dove questi erano stati disposti a formare una sorta di circolo, fossero ubicati alcuni stavoli per animali domestici. Il Veneto occidentale Per quanto riguarda il Veneto gli scavi e le ricerche degli ultimi anni hanno offerte molto materiale interessante. Procederemo per grandi linee soffermando la nostra attenzione su al­cune aree campione che possono presentare caratteri omogenei.

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