Alba Regia. Annales Musei Stephani Regis. – Alba Regia. Az István Király Múzeum Évkönyve. 14. 1973 – Szent István Király Múzeum közleményei: C sorozat (1975)

Tanulmányok – Abhandlungen - Bermond-Montanari, G.: Il problema di Celti in Romagna in relazione agli scavi di S. Martino in Gattara. XIV, 1973. p. 65–77.

IL PROBLÉMA BEI CELTI IN ROMAGNA Ш RELAZIONE AGLI SCAVI BI S. MARTINO Ш GATTARA Un periodo ancora oscuro délia storia dell'Italia settentrionale è quello compreso tra la fine del pre­dominio etrusco e la conquista romána. Si tratta di un periodo lungo circa due secoli, durante il quale avviene l'occupazione délia Cisalpina da parte dei Celti ( г ). Le fonti antiche ci tramandano l'eco degli avvenimenti di questo periodo, ma ci mancano in gran parte le testimonianze archeologiche, che servano a consolidare le fonti storiche e che ci consentano di configurare concretamente i Celti, di cui ignoriamo per quanto riguarda la loro permanenza nella Valle del Po in massima parte gli usi e i costumi. Tenendo conto délia cronologia Liviana, (Livio V, 33, 34) secondo la quale i Galli sarebbero scesi in Italia „régnante Tarquinio", si deve considerare questo momento poco dopo l'inizio del VI sec. a. C. Il Baye t( 2 ) nel suo commento al testo di Livio propone una data intermedia, attorno al 500 a. C. La data canonica del 390 a. C, deve essere tenuta valida sopratutto per quanto riguarda la spedizione contro Roma. In Emilia, la tradizione corrente fa giungere i 1 ) In generale sui problemi storici nella Padana Orien­tale : G . A. MANSUEKLI, Problemi storici delV Etruria Padana. Atti del I Convegno di Studi Etruschi „Spina e Г Etruria Padana", 1959, 95 —112; ID., Problemi storici délia civiltà gallica in Italia. Hom­mages à Albert Grenier, Col. Latomus, 1962, 1067 sgg.; W. KIMMTG, Die Herkunft der Kelten. Homma­ges à Albert Grenier, Col. Latomus, 1962, 884 sgg.; M. ZTJÏTA, Le culture delV Italia settentrionale alV inizio délia conquista romána. Arte e civiltà romána dell' Italia settentrionale. Bologna, 1964, 38 sgg.; Gr. A. MANSUELLI, Formazione délie civiltà storiche nella Pianura Padana orientale. Studi Etruschi, XXXIII, 1965, 1 sgg.; ID., Etruschi e Celti nella Valle del Po. Proposte e revisioni per una nuova impostazione problematica. Hommages à Marcel Ren­ard, II, Col. Latomus, 1969, p. 485 sgg. (2) J. BAYET, Tite Live, Histoire Romaine, V Paris, 1954, p. 162 sgg. Galli attorno al 400 a. C, poco prima délia presa di Roma. I Boi posere la loro capitale a Felsina, pro­babilmente creando una pacifica convivenza con gli Etruschi; è indubbio che la loro presenza dovette portare ad un notevole mutamento, non solo poli­tico, ma anche sociale ed economico. Un primo muta­mento, che risulta assai evidente attraverso i dati archeologici è la lenta rarefazione dei traffici con l'Attica, che è riscontrabile attraverso l'esame dei corredi funebri délie necropoli di Adria, Spina e Bologna. Ad Adria situata più a Nord rispetto agli altri due centri, già a partire dalla seconda meta del V sec. cominciano a scarseggiare i vasi attici, che verso il 400 spariscono del tutto ; a Spina e a Felsina i vasi attici spariscono dopo il 390, e questo dato di fatto è riscontrabile anche dall'esame del matériáié proveniente dagli scavi di Marzabotto. Pare evidente che questo fatto sia principalmente identificabile con l'avanzata celtica in Val Padana e con la crisi del potere etrusco, in seguito alla politica dei Greci in Occidente per opera di Dionisio I, tiranno di Siracusa, che mirava a sostituire nell'Adriatico un'egemonia commerciale siceliota a quella ateniese, nelle vicende délia guerra del Peloponneso. Come si puö osservare attraverso questi dati, resta per ora aperta sia la questione cronologica rela­tiva all'arrivo dei Celti nella Pianura Padana, sia la questione di precedenti infiltrazioni avvenute iso­latamente. A queste infiltrazioni suggerite dal noto passo di Livio erano state collegati alcuni recenti ritrovament ineU'Appennino Romagnolo. Le testi­monianze archeologiche attraverso le quali si è sos­tenuta la tesi délia prssenza di gruppi celtici in Emilia a partire dalla seconda meta del VI sec. a. C. sono state portate dal Mansuelli e dalla scrivente. Sia la necropoli dei Montironi di Casola Valsenio( 3 ) (3) P. E. ARIAS, Emilia Preromana, I, 1949, 33 sgg.; ID., NSA, 1953, 218 sgg. 5 Alba Regia (Í5

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