Thallóczy Lajos: Jajca (bánság, vár és város) története. (Budapest, 1915. Magyarország melléktartományainak oklevéltára. Codex diplomaticus partium regno Hungariae adnexarum 4.)

Vilacho, Venzon et Gemona, hanno aver, per quel capitano de li la perdeda certa di Belgrado, reso a pati, et come turchi andavano a Jayza ; e che don Ferrando, qual era a ,Graz, inteso tal nova, per sicurtá sua era andato a Linz overo Norimberga con la sua corte. CCVI1I. 1521. okt. 26. Orio Lőrincz velenczei követ tudósítása Jajczáról. Marino Sanuto: XXXII. 131. 1. Quinque Ecclesiis, 26. Octobris 1521. Di Hongaria, di sier Lorenzo Orio el dotor orator nostro, date a Cinque Chiesie a dl 26 Octubrio. Serive come il re era indisposto, adeo havia terminato a si feva portar in leticha a Buda; et che l'lmperador havia man­dato per nontio a posta a dirli che non dubitasse, perché a tempó nuovo vegneria in persona ad aiutarlo. Item, come a Jayza quelli hongari erano stati a le man con uno bassá dil Turcho restato a quelli confini, et é stá occision non poca, adeo quel capitanio hongaro é fuzito con 7 cavalli. Item, serive, in campo dil Re é grandissima febre, tutti di una egritudine, per il che il Re ha licentiato li poloni e altri con promission e giuramento de ritornar il primo di Marzo; et era etiam il Re di tal febre amalato, et che li baroni et signori aviava a Buda, perché a di 18 di questo il di di Santa Helisabet, fevano una diéta zeneral. Item, serive come in la letera dil re di Romani é una particularitá, che l'atende a far trieve con il re Christianissimo per poterlo venir ad ajutar. Item, turchi in la barufa fata verso Jaiza ha, tra presi e morti, cavalli 500, menato via anime 3000, et animali asaissimi. CCIX. 1521. okt. 27. A velenczei követ jelentéséből a török pusztításra vonatkozó rész. Marino Sanuto: XXXII. 194. 1. In litteris oratoris veneti in Ungaria, date ex Quinque Ecclesiis, die 27. Octobris 1521. Come et capitanio di

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