Thallóczy Lajos: Jajca (bánság, vár és város) története. (Budapest, 1915. Magyarország melléktartományainak oklevéltára. Codex diplomaticus partium regno Hungariae adnexarum 4.)
XXXV. Velencze, 1465. decz. 23. De Collis Gellért velenczei követ Sforza milanói fejedelmet értesíti egyebek között a törökök mozgalmáról. Milanói áll. levéltár. — Dipl. eml. Mátyás király korából. I. 384. 1. Del turcho non lie altra nova, salvo, che noviter luy ha facto uno Re in Bosna, lo qual si domando lo Re Mathia, e fu giá Barone de l'altro Re de Bosna, mo he renegato e ha mogliere ad Constantinopoli. Lo prefato turcho, pieno de omni malitia, si tiene habia facto questo Re, non ad altro fine, salvo, che vedendo luy, non poter haver Jayza et senza essa non poter tenere la Bosna sicuramente ; ha pensato far questo Re novello ad ciö, che '1 paya al paese, haver lo suo antiquo governo; é perché Jayzi he naturaliter ynimica de Ungari vol temptare, si per questa viá la potesse far sottometre al dicto Re, che per consequens seria poy sobiecta al turcho. Altri vogliano dire, che '1 cerca pace con omni homo, per che '1 si vede inhabile de la persone, et dichano, che '1 suo figliolo maior Armorato, ha robato la mogliera del Bassa de Romania, qual ho homo sapientissimo e lo governo del turcho, e la conducta in la Natalia, et havendo mandato lo prefato turcho per suo figlolo, gli ha risposto, che may venira da luy, fin che '1 tenga in casa, lo predicto bassa de Romania pur questa brigata tiene, che '1 turcho habia sapientissimo consiglio, et incominzano adesso ad credere quello, che piü volté questa estate io dixi, con alcuni de loro gentilhomini, . . .