Győri Tanulmányok. Tudományos Szemle 43/2021 (Győr, 2021)

Forrásközlések - Forrásközlések Bagi Zoltán Péter - Szovák Márton: Ruggerio Fabbarini leírása Győr 1594. évi ostromáról

RUGGERIO FABBARINI LEÍRÁSA GYŐR 1594- ÉVI OSTROMÁRÓL fatto alto in diversi squadroni. [28] L’arciduca cosi a cavallo chiamato consiglio in così strana fortuna fu concluso di abban­donare l’isola et ridurrsi alla isoletta che fra il Raibner et Danubio accanto la città et frattanto di lasciare a fronte delle trincere buona quantità di cavallaria. Et così si cominciò lentamente ad inviar le bagaglie et così venuta la mattina seguente la drizzorno alla volta dell’isoletta con speranza di poterle condurre per lo ponte della città, ma per la cattiva sorte essendo rotto per la fortuna delle aque che con gran corso havendo un molino che più su si trovava asseconda con quello. Urtandosi nel mezzo l’havevar fatto cadere si concluse di ridursi verso Altenburgo.110 Ma per strada sparsa voce che li nemici veniva, cominciorno li bagagliari con gran fretta a stac­care li cavalli da’ carri con montarvi sopra si salvorno con lasciarvi ogni cosa. Che rimase de proprii ungheri per lo più sua slegiata. Vi restorno anco molte tende in campagna et tra queste quelle del signor don Virginio Orsino et pur furono saccheggiate da loro. Arrivati finalmente di là della Rubsa111 con pensiero di fermarsi. Udite tradimento cominciorno la cavalleria di circa novemila raitri che ci era rimasta mormorare di partirsi et lo misero in 403r opera non volendo le ragioni, né preghiere che vi facessero quasi112 con lacrime il marchese di Borgau et il signor don Giovanni et il Monte. Che mai fu possibile a farle restare et così ne lasciano quelli signori tutti in gran periglio di lasciarvi la vita che si risolsero insieme di ridurrsi alla volta d’Altemburgo. Si pensava l’arciduca in questo luoco riordinarsi di nuovo a creser piuttosto che sminuire le forze, ma fu tutto al contrario perché cominciorno tutti li soldati a sbandare allegando per loro difesa chi d’haver la sua robba tra le bagaglie perdute che del tempo fornito, chi della pretensione delle paghe, a tal che non fu mai possibile di più trattenerli. Et il primo fu il duca di Sassonia de quali parte era capitanio et così con molto vituperio di ciascuno fu lasciato. Finalmente di là a pochi giorni si risolse di partir ancora alla volta d’Ispruch113 luoco posto nel mezzo di quel paese et molto securo. Il signor don Giovanni, marchese di Borgau et il Monte si ridussero a Vienna114 con animo d’ mandar quattromila fanti per il Danubio nelle barche per soccorrere, se fosse stato possibile. [29] Giavarino restò anco il Fabbarini115 dentro la città perché era stato mandato per con­durre tutta la roba et feriti nella città che havendo con ogni fideltà eseguito questo carico. Mentre si volse uscire ritrovò il ponte che si disse di sopra rotto onde bisognò che vi restasse. Vi era 403v nella custodia di Giavarino il conte di Ardech generale, valoroso guerriero che sebbene si conobbe per li danni patiti molto debole, et per potere contrastare con così gagliardo et potente nemico non però punto smarritosi con sei milia fanti che restato anche egli, erano preparati intrepidamente et con ogni esquisita deligenza possibile a provvedere queltanto che facesse bisogno per la causa. Onde più sito mancava, ciascuno era solamente il vedere che ogni giorno, ogni hora et ogni momento più sempre la città ruinava, che non più si sapeva in che luoco ridurrsi116 per tenersi dalle spesse et gran cannote sicuri che per vero tante all’hora ne 110 Ovár, ma: Mosonmagyaróvár. 111 Rábca. 112 Jav.: quose. 113 Innsbruck. 114 Bécs. 115 Jav.: Fabarino. 116 Jav.: ridursi si. 151

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