Győri Tanulmányok. Tudományos Szemle 43/2021 (Győr, 2021)
Forrásközlések - Forrásközlések Bagi Zoltán Péter - Szovák Márton: Ruggerio Fabbarini leírása Győr 1594. évi ostromáról
RUGGERIO FABBARINI LEÍRÁSA GYŐR 1594. ÉVI OSTROMÁRÓL d intorno. Si rappresentava a risguardare un cosefatto romore che pareva dovesse il mondo fenire. [7] Tra tanta giente gionse il signor don Giovanni de’ Medici con duemila soldati, gente elettissima et fu incontrato dal signor Francesco del Monte dal quale hebbe piena informatione delle cose seguite. L’arciduca Matthias mandò al Palfi ad incontrarlo, con altri principi di Alemagna, et con quattro cavalli di prezzo per potervi montare et lui uscito per dieci passi fuori del padiglione lo raccolse con ogni segno d’amorevolezza. Trattarono per un quarto d’hora insieme secretamente et poi il signor don Giovanni montato a cavallo accompagnato dal Monte entrò a veder la fortezza. Fu questo principe visto con tutta la gente italiana da tutta la città et dal campo ancora con molto contento. Fu creato generale dell’arteglieria, onde vista egli una isoletta87 che vi fa la Rapas88 et il Danubio ordinò che vi si facesse un bon forte con la guardia di trecento fanti. Et indi dandose a provvedere a bisogni della città senza punto di riposo di notte et di giorno, indifesamente89 et con negligenza90 mirabile procurò la difesa di quella, la qual era travagliata allora da sédici pezzi d’artiglieria da’ nemici et tre manni di gabbioni trecento passa lontani dalla contrascarpa. [8] Sendo 392v però vicino a sessanta passa et mezzo con le trincere basse piene di moschettaria che giammai non restava di bresagliare la muraglia, tuttoché il maggior danno che facesse fusse veramente alle cose di dentro. Ma per esser coperte di tavolazzi si erano fatte scoprire affinché non vi si appicciasse il fuoco. Ancorché essendo il nemico alzato con le sue gabbionate vi causava gran danni che non si era in alcun luoco sicuri ma però pochi pativano per questo, onde dall’arteglieria nostra ne morivano al meglio di duecento turchi il giorno come da pregioni che si facevano ben spesso era da loro rifferito. Non cessava trattanto Sinam anco di far battere la parte dell’isola tre miglia discosta dalla città, fattevi far trinciere et gabbionate, ma con una trincierà sendosi i nostri dell’altra riva ben fortificati difendevano valorosamente ogni cosa. [9] Ma al cinque di agosto ritrovandosi alla guardia di detta trincera alcuni tedeschi, hebbero queste cose poco caro e l’honore, che spaventati da una salva d’arteglieria nemica pigliorno la fuga et abbandonorno il luoco. Il che veduto da turchi con prestezza montati in tre loro barchette et con quelle passate di là dal fiume presero due cannoni degli imperiali, i quali gettati nel fiume ritornarono addietro senza far altro danno. La qual cosa diede molto che pensare a’ cristiani, benché considerando 393r che la perdita di quell’isola poteva causar parimente la perdita di quella fortezza. Havevano quelli di dentro posti alcuni gabbioni molti fuori dietro ai loro parapetti acciocché, se cadesse, ben tre o quattro passa in grossezza di questi ne restassero, con tutto ciò coperti i loro pezzi d’artiglieria. Et assicurati con i gabbioni, i quali sendo si andavano consumando, così rinfacenosi di continuo che, se di fuori si alzaria l’inimico, essi anco si alzavano di dentro per haver gran copia di terreno et di letame. Per fare questi effetti che a gara l’un dall’altro correva a portar la materia senza bisogno di sprone et di esorto alcuno. [10] Hora il settimo giorno del mese et l’ottavo dell’assedio venuto quando occorse la mat-87 Győrsziget. 88 Rábca. 89 Jav.: indiffensamente. 90 Jav.: neglienza, Marani 1967: diligenza. 143