Folia archeologica 14.

Kádár Zoltán: A szombathelyi bacchikus elefántcsont szobor

La statua baccbica d'avorio di Savaria 49 LA STATUA BACCHIC A D'AVORIO DI SAVARIA Ai cimeli di plastica minuta, più preciosa dell'epoca romana appartiene la statuetta bacchica d'avorio, la quale rappresenta un dio fanciullo, ritto (tavole IX —X). L'importanza di questo ricordo vu oie che lo collochiamo tra le opere plastiche in tondo di maggior proporzione. Tra queste statue, la più importante, un Apollo in avorio, fu ritrovata nel 1936 all'Agorà di Atene.Tra le statue d'avorio dell' era romana hanno importanza speciale le statuette bacchiche in avorio, che vennero ritrovate, durante gli scavi fatti a Sidone nel 1920. Tra questi promerita speciale atten­zione una, che rappresenta Papposileno. Perô la statuetta di Savaria porta le traccie di un altra tendenza di stile. Dal punto di vista iconografico, tra tutte le sculture in avorio e quella di Savaria, che si avvicina il più del tutto, a quella custodita negli S. U. rappresen­tante una testa di giovane Bacco, incoronato da vimini. Per poterne definire l'epoca, il punto d'appoggio più sicuro ce lo danno le opere dell'arte triumfale, degli archi di trionfo, specie i bassorilievi. Ci aiutano a definire la figura di questo dio le raffigurazione delle stagioni di carattere bacchico, che ornano gli archi di trionfo d' Italia. Attiiiamo in primo luogo l'attenzione sul bassorilievo dell'Autunno, del arco di Traiano di Benevento, rappresentante l'autunno, il quale ha gran rassomiglianza colla statuette di Savaria, e che tale statua attesta affinità colle statue di Silvano, lo dimostra il fatto, che contrariamente alla raffigurazione bacchica il dio di Savaria invece di indossare la jpelle di capriolo porta pelle di cane ed invece di viti ha una mêla in mano, fatti che accentuano il carat­tere autunnuale (caccia, vendemia di mele). In riguardo alla statuetta di Savaria, la più grande analógia ce la offre il cimelio custodito nel passato a Saint-Germanin-de Près, ora purtroppo disperso, conosciuto soltanto dal dissegno di Montfaucon. Conosciamo di questo tipo degli esemplari artisticamente squisiti, perô putroppo assai scarsi, esistenti a Mantova, Formia, Marbury Hall. In riguardo alio sviluppo ulteriore del tipo rappresentante le stagioni, possono venir prese in considerazione le statue dell'arco di Settimio Se­vero, specie la figura dell'estate, ha moite affinità conquella di Savaria. Imagini simili scoperti sugli archi di trionfo fanno supporre, che la sta­tuetta di Savaria in fatto di stile mostra analógia colle rappresentazioni delle stagioni, specie alla figura dell' estate, — viceversa sotto aspetto iconografico sta vicina piuttosto all'autunno. Ma ci resta un probléma assai difficile a risolvere, cioè, che dove fu fatta la statuetta bacchica rappresentante l'autunno? Il Pulszky, Récsey, L. Nagy credono ad un importazione dall'Italia, ma E. Thomas e lo scrittore di questo saggio, lo giudicano oriundo dalla Siria. Se studiamo le iscrizioni dei ,,eborari"-i, possiamo constatare, che sono in gran parte di origine „libertus", ed hanno cognome greco. I loro cimeli provengono per lo più da Roma, dove ai tempi degli Adriani si riunivano in collegio coi ,,citrari"-i. 4 Folia Archaeologica

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