Folia archeologica 8.

Mihalik Sándor: Pivirotti kőedénygyára

La fabbrica di terraglie di 0. Pivirotti 195 La fabbrica di terraglie di 0. Pivirotti L'attività di Osvaldo Pivirotti representa un gran' valore storico della nostra industria artistica. Oriundo del comune di Yinigo, provincia di Veneto il Pivirotti lavorò a Kassa (ora Kosice, Cecoslovacchia) nella fabbricazione di terraglie. Allo scorcio del secolo XVIII., visto l'utilità e l'attualità di una fabbrica di terraglie, alcuni commercianti si associarono per fondare una tale fabbrica a Kassa. (J. Mohi, I. Henszlmann e J. Rumy.) Si unirono a loro l'avvocato J. Fedák ed il medico I. Wirkner e anche Osvaldo Pivirotti. Quindi l'effetua­zione concreta e prattica dell'impresa comune, ebbe inizio. Il Pivirotti era professionista esperto e di qualità eccelenti. Fece i suoi studii in Italia ed in Germania, ed oltracciò, arredò ed amministrò parecchie fabbrice di ceramica, in Stiria, in Polonia ed in Ungheria. Quando a Kassa firmò il contratto, come capo officina della fabbrica di terraglie, il Pivirotti aveva già una esperienzia di vent' anni, o più. La fab­bricazione di terraglie nella nuova officina ebbe inizio nell'agosto del 1801. I soci lavorarono insieme fino il novembre del 1817, quando, avvenuta la morte di I. Henszlmann, la vedova fu costretta di vendere la sua parte delle fabbrica a 0. Pivirotti. Così il Pivirotti diventò conproprietario della prima fabbrica di terraglie a Kassa. Durante la sua diciaottenne cooperazione pero una crescente antipatia contro i suoi soci, dopo 40 anni di lavoro in comune, voleva finalmente diventare indipendente. Perciò decise di creare una fabbrica sua, indipendente dalla prima, e nell'immediente vicinanza della già esistente fabbrica di terraglie di Kassa, fondò una nuova fabbrica di ceramica. Fra poco i prodotti della nuova fabbrica si vendono persino al mercato di Debrecen. Il Pivirotti redige dei volantini, nei quali pubblica informazioni della sua fabbrica, e ne descrive la sosprendente, incredibile capacità. Dopo un anno di attività la fabbrica può già vantarsi di ben cinquanta varianti dei suoi prodotti. Nelle sue pubblicazioni il Pivirotti comunica che i prodotti della sua fabbrica vengono signati col monogramma ,,0. P." Recentemente si sono trovati piatti con tale signalazione, questi sono i primi documenti autentici dell'gran maestro italiano. Sarebbe esagerato di voler giudicare l'arte del Pivirotti a base di questi piatti. Possiamo però stabilire, una certa affinità fra la forma perfetta ed elegante dei piatti 0. P. ed i piatti d'argento degli orefici dei tempi di Luigi XIV. Compo­sizione del materiale, plasmazione, cottura, smalto ed effetto artistico sono ugualmente perfetti. Quindi possiamo stabilire, che il Pivirotti raggiunse la perfezione in tutti gli aspetti della fabbricazione di terraglie. Il Pivirotti si spense alla fine del anno 1825, od all'inizio del 1826. La vedova mise in vendità la fabbrica, ma nessun comperatore si prento, e quindi essa era costretta di continuare a dirigerla da suola. Nel 1834 si spense anch'ella. 13*

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