VIESTNIK 9-10. (ZAGREB, 1941.)

Strana - 113

posero nell'anno scol. decorso con quel contegno e subordinazione in codesto Seminario centrale, che da essi a buon s'attendeva. Il riverito foglio di V. E. Rma dei 23 Settembre p. p. N°. 1095. nell'atto che mi dava dolore per i trascorsi d'alcuni miei Chierici, d'altra parte mi sollevô d'alquanto nel vedere che l'Ecc. V. ebbe particolare considerazione alle circostanze di questa Diocesi, si vasta, difficile, e mancante di Clero, come puô ben sovvenirLe, che le ristrettezze degli anni trascorsi, se non in peggio, in meglio non si sono punto cangiate. A tanta Bontà non posso che prote­starLe la più viva riconoscenza. M'è impossibile di provvedere altrimenti, che con rimandare in codesto Seminario Centrale i Chierici nel suddetto pregiatissimo foglio nominati, ad eccezione di due, cioè Bottich Luca, a Jurcev Giacomo. Io non intendö punto di portare le diffeso de'miei Diocesani: anzi al loro arrivo da Zara, perché n'avea udito parlare del non soddisfacente loro contegno, li licenziai colle più aspre forme. Pure devo confessare senza velo all'Ecc. V. che fui mortificato oltremodo nel rilevare che le riprovevoli imprudenze loro non furono dal canto degl'immediati sorveglianti soggiogate con quello spirito di carità cui ordinariamente il cuore umano non esiste. Le fonti dalle quali ebbi queste informazioni sono tali da non supporli capaci di menzogna. La penetrazione dell'Eccelenza Vostra ben conosce che la gioventù è sempre atta a migliorare e che dalla emendazione di essa non è da disperare giammai. Con ciô io dichiaro espressamente a V. E. non essere mio intendimento di aggravare veruno; sibbene ritengo mio positivo dovere di renderLa avvertito di quant'intesi, giachè dall'educazione degli alunni del Seminario Centrale deve dipendere la propria educazione e in gran parte ili proprio ben essere Tintera Provincia. Mi sembra poi non opportuna all'uopo la misura di allontanare dall'istituto quelli che non corrispondono convenientemente; poi­chè, se sono incorreggibili, siano licenziati senz'altro; ma se non sono giunti all'estremo colle loro mancanze, deve cercarsi di riporli nel retto sentiero, e adoprar ogni mezzo per ottenerne 1'emenda. Questo se sarà difficile di averla da loro nel Seminario, certamente io non me la saprei come ripromettere, lasciandoli in balia di se stessi senza alcuna disciplina. Io ho risolto appunto per questi ed altri riflessi di non permettere a nessun mio Chierico di uscire dall'istituto sotto verun pretesto in avvenire, e nel caso che oggetti 8

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