VJESNIK 7. (ZAGREB, 1937.)

Strana - 119

119 si fere vedere l'Inimico con numerose partite, per riconnoscererse li Nostri havessero abbandonato, ö presidiato il trincieramento medesimo: et in tanto vennezo molti Paesani Bosnesi (che sono Christiani) con Moglie, e figlioli, à salvarsi con i loro haveri appresso li Nostri, et avi­sarono, ch'il Dopot Bassà, che comanda in Bosnia, e nuovamente vi era arrivato, si era unito coll'Horson Bassà venuto da Constantinopoli, con intento di respingere li Nostri di quà del Savo: onde il sudetto Sig: Conte di Hoffkirchen risolse con il iSg. Conte Zrin di non abbandonare giamai il Luogo, sinche non venisse dal Seren. Prencipe Ludovico di Baden l'ordine ö di mantenerlo, ö di lasciarlo. Comparve poi alli 17. del corrente aile 5 ore doppo pranzo un Avan­guardia dellTnimico, e dalla polvere si scuopri subito, che anco seguitasse il die lui grosso, quale in numero di 8000 divisi in 2 Corpi si avanzo contro li Nostri; èl Bassà corne Soldato esperto fece­subito riconnoscere da molto vicino il Luogo, e poi prese posto: intanto fecero li Nostri tutte le disposizioni necessarie per la diffesa: l'Inimico la notte seguente prese posto à 300 passi dal trincieramento; e sapendo ch'il medesimo era molto facile da falire volse fare doppo mezzanotte un'assalto, mà ne fù ritenuto dal continuo fuoco de'nostri Moschetti, onde non puotè fare tentativo considerable: mà collo spuritare del giorno comincioà batter il luogo con 2 pezzi di Cannone. La Guarniggione de'Nostri nel trincieramento consisteva in 300 Alemani à piedi, et à Ca­vallo, e circa 1000 bravi Aiducchi; perche il Sig. Conte di Hoffkirchen haveva distaccato il resto della sua Gente. e supedito verso Possega, per portarne munizione, e provianda. L'Inimico faceva tutte le disposizione per fare l'assalto con Carri, Barili, e Tavole à cio preparate; e non ostan­te il continuo tirare de'Nostri, prese posto alle 10 ore della mattina à 100 passi dal trincieramento, e ciö con ilfavore de'loro Carri, e dilunge Tavole, che per cuoprirsi contro li tiri de'Nostri portavano avanti di se nell'approcciarsi. Circa il medesimo tempo ritorni da Possega il sudetto distaccamen­to; onde li Turcchi vedendolo marchiare di qua del Savo, e credendolo un nuovo rinforzo per i Nostri, volsero impedirne l'unione. e porciö fecero alle 11. ore con somma furia un'assalto con 2000. de'più bravi Giannizzari, e con tanti Spahy smontati da Cavalli; e con estrema bra­vura, e valore (doppo havere à meta empito di Tavole il picciolo fosso) montö sino sopra il parapetto, piantandovi appresso le nostre Bandiere la Bandiera Capitale del Dopot Bassà, e 2 ultre: quivi fù fiero il com­batto con Sciable, et armi da fuoco, tramischiatisi li nostri colli Turchi, quali non ostante il loro valoroso coraggio furono respinti indietro nel fosso; onde furono obligati à ritirarsi confusamente sin'à loro approcci,

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