Vízügyi Közlemények, 1933 (15. évfolyam)
2. füzet - XVII. Kisebb közlemények
96 Tratta gli ingenti danni causati negli aratori dei declivi dalle acque scolanti, menziona che gli agricultori degli S. U. A. soffrono in questo modo perdite d'un valore di 200 milioni di dollari all'anno. Per ovviare tali danneggiamenti propone la lavorazione a scalini degli aratori (metodo dei terrazzi ,,mangum"). La sostanza del metodo riesce chiaro dal seguente riassunto : Su un piano orrizzontale siano disposte in righe quasi parallele onde di grandezza e forme assai uniformi. Tale superficie ondulata sia collocata su di un declivo di modo che la direzione delle righe di onda formi un discreto angolo colle linee isoipse del declivo, le gronde delle onde però siano anche in senso assoluto più basse dei dorsi immediatamente sottostanti. L'acqua caduta sulla striscia compresa fra due righe di dorsi lì ristagna e deposita i materiali trascinati. Se le righe delle gronde possiedono una lieve pendenza, allora l'acqua può defluire lentamente e senza inconvenienti. In caso favorevole la linea di gronda è orizzontale. Questo metodo di lavorazione richiede esatto rilievo del terreno ed esatto tracciamento delle onde artificali. I dorsi di onde, detti anche cavalloni, vanno prodotti mediante l'aratro. X. IL LAGO DI FERTÖ. Già SÁNDOR KÁROLYI. Il Lago di Fertő si trova al confine ovest della Kis-Magyar-Alföld (Piccolo Bassopiano Magiaro). La sua superficie risulta di km 2 353, con una lunghezza di km 36 e larghezza di km 6—11. I fondali non superano in nessun luogo il m. 1-20— 1-50. Verso Est una lama, la cosidetta Hanság, costituisce la sua continuazione naturale. Il deflusso delle acque è assicurato dal Canale di Hanság e dal fiume Rábca che sfocia nel Danubio presso la città Győr. Il bacino imbrifero ha una superficie relativamente modesta (km 2 726). Il lago è alimentato dal ruscello Vulka. Nei tempi più remoti anche le piene del fiume Rába giungevano nel bacino del Fertő. Tale piene hanno allagato un vasto territorio, si cercava dunque di difendersi contro tali inconvenienti già nel secolo XIII. Un radicale miglioramento avvenne però solamente nel secolo XIX., dopo la regolarizzazione del Rába che ha reso possibile la sistemazione dell'Hanság e quella del Lago di Fertő. Quest'ultima era menzionata già nel 1836. Nel mezzo del secolo scorso i nostri circoli scientifici cominciavano ad occuparsi più intensamente del Lago di Fertő, studiando l'origine e le condizioni pedologiche ed idrologiche di esso. L'alveo del lago divenne nel 1868 del tutto asciutto, emerge allora la questione della possibilità di prosciugarlo definitivamente. Benché nel 1876 il pelo d'acqua avesse ripreso il livello consueto, gli studi concernenti l'utilizzazione del fondo del lago si continuavano. Gli studi hanno condotte alla costruzione del Canale di Hanság, ultimato nel 1895, che oltre al proscuigamento della lama omonima serve pure all'evacuazione parziale delle acque del lago. Questo canale fù più tardi allungato di km 6 verso la parte più profonda del lago. Nel corso della progettazione una commissione di esperti studiava il .suolo del lago, mediante parecchie trivellazioni. Secondo il loro parere 17,000 ettari, dunque