Gerle János: L'Art Nouveau a Budapest - La nostra Budapest (Budapest, 1992)

popolare. Medgyaszay era stato un allievo di Otto Wag­ner a Vienna e, tomato a casa, aveva effettuato per molto tempo indagini suH’architettura popolare. Accan- to a Lechner é stato proprio lui il propagatore piü fedele e coerente dell’attualizzazione della teória dei nostri legami con l’arte orientale. Mella sua archiettura ha cercato di realizzare una sintesi dei suoi ideali artistici e déllé sue innovazioni di costruzione. TERZO ITINERARIO (Centrocitta, Lipótváros) (Per questa passeggiata come per la quarta, quinta e sesta conviene portarsi una merenda) Partiamo dal cuore del Centrocitta, dalia Ferenciek tere (Piazza dei Francescani). Prima perö vale la pena guar- darsi attorno. Guardando dalia piazzetta davanti alia chiesa dei Francescani verso il Ponte Elisabetta, all’an- golo sulla sinistra vediamo un palazzo d’affitto regale, dóé gli inquilini pagavano l’affitto direttamente al Teso- ro Regale. Questo palazzo, come anche i due altri palazzi con torretta ehe stanno davanti al ponté a modo di una gigantesca porta, sono progetti di Korb e Giergl. Le trombe déllé scale sono splendide anche nel loro stato attuale devastato. Le forme baroccheggianti degli edifici rispecchia le esigenze del committente, la corte imperiale e reale. A destra s’innalza all’angolo della Petőfi Sándor utca il palazzo dell’ex Cassa di Risparmio del Centro. All’interno dell’edificio troviamo la galleria che dá il nome piü conosciuto alia casa: la Corte Parigi- na (Párizsi udvar). É l’ultima é la piü importante opera del giá menzionato Henrik Schmahl (1909-1913). É una straordinaria miscela di stili: in questo monumento di generosa composizione e ricca decorazione di Buda­pest, öltre all’architettura moresca-islamica e all’uso istoricizzante della gotica veneziana Si trovano anche riverberi dell’opera di Lechner. Si consiglia di percorrer- la dettagliatamente in ogni suo particolare. Proseguendo verso Nord dobbiamo stare attenti agli edifici di due strade parallele, passando sulle vie laterali ora su questa ora su quella. Ci sono tante cose da vedere in esse: nella Petőfi Sándor utca il numero 6 (Gyula Fodor, 1912-1914), e il numero 5 (Géza Kár­mán e Gyula CJllman, 1905), e nella Váci utca i numeri 15 e 14 (Albert Kőrössy, 1911), 11/B (Révész e Kollár, 1912), 11/A (Ödön Lechner e Gyula Pártos, 1888-1889), 8 e il negozio di fiori al numero 7 (Albert Kőrössy, 1906). Saranno forse menő vistose, ma urba­18

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