Gál Judit: Adatok a váci ortodox keresztény közösség történetéhez - Váci levéltári füzetek 2. (Vác, 2010)

Név- és helynévmutató

La lingua dei "greci" di Vác (p. 23; 163) 382 I primi testi di carattere personale collegabili ai cosiddetti "greci" di Vác - epitaffi e testamenti risalenti alla fine del sec. XVIII - testimoniano l'uso esclusivo del greco. Si tratta del testamento (1791) e dell'epitaffio (1793) di Nasto Mancuka, del testamento di un commerciante sconosciuto di Kecskemét (forse Demetrios Bombi), degli epitaffi di Manoil Mucu (1794), Ekaterini Georgi Bratu (1799) e di Petros Brato (1809). Ad essi si aggiungono le firme apposte con caratteri greci a documenti redatti in varie lingue. La lingua dei due testamenti è un miscuglio tra greco ecclesiastico e moderno, pullu­lante di imprecisioni grammaticali e di prestiti latini, rumeni ed ungheresi. Le iscrizioni funerarie del sec. XIX testimoniano l'uso parallelo dell'ungherese e dello slavo, senza che si possa stabilire alcuna tendenza collegabile a processi di as­similazione. Dati sporadici indicano l'uso del tedesco in ambito "greco" a Vác: la lettera scrit­ta da Gottlieb Pap al padre ed al fratello (1800), і testamenti di Teodor Peleki (1775) e Manoli Muéu (1794), l'epitaffio di Elisabetha Kozmanovié nata Katuä (1840). Dati relativi al periodo precedente l'introduzione dei registri ecclesiastici (p. 24; 163) Il primo registro ecclesiastico ortodosso della comunità di Vác venne inaugurato nel 1799; per il periodo precedente sono і censimenti ed altre fonti archivistiche a fornirci indicazioni circa la popolazione cristiano ortodossa a Vác (per і censimenti si veda l'Appendice). Dopo la liberazione dall'oppressione turca (1686), і commercianti "rasciani" di ori­gine balcanica sono menzionati per la prima volta nel contratto feudale del 1713. Da al­tri documenti sappiamo che questo gruppo di persone, guidato da Joannes о Nicolaus Paprika alias Kuzmanovié, era arrivato a Vác nel 1708 (è chiaro che a Vác tra і militari serbi in servizio nell'esercito ottomano ed і commercianti balcanici del sec. XVIII non vi fu alcuna continuità). Il timbro della compagnia mercantile "greca" di Vác recava la data del 1733. Il numero delle società "greche" - corrispondente grosso modo al numero dei negozi - a Vác variò tra 4 ed 8 per tutto il sec. XVIII. I negozi si trovavano nel cuore della città, per lo più sulla piazza principale detta piazza del mercato. Inizialmente і cosiddetti "greci" arrivavano a Vác senza la famiglia, ma negli an­ni '70 del sec. XVIII la situazione cambiò radicalmente: і commercianti "greci" furono costretti a diventare sudditi dello stato asburgico e trasferire quindi la famiglia nel territorio imperiale.

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