László Szederkényi: La partecipazione dei cristiani alla vita politica nell'epoca precostantiniana - Studia Theologica Budapestinensia 33. (2008)
INTRODUZIONE
INTRODUZIONE La partecipazione dei cristiani alla vita politica è un problema sempre attuale. Non sono mai mancate, naturalmente, le risposte a questo problema, ma sono sempre dipese dalle condizioni politiche e dalla situazione della Chiesa. Come era possibile nel cristianesimo primitivo l'impegno politico dei cristiani in mezzo alle persecuzioni che si susseguivano continuamente durante i primi tre secoli? Anche la Chiesa dell'età precostantiniana rispose alie domande dei suoi fedeli a proposito della vita pubblica, perché questo problema era inevitabile. La dottrina politica della Chiesa e degli scrittori ecclesiastici fu basata soprattutto sulla dottrina di Gesù Cristo e sulla tradizione. Quando si affrontava questo problema, lo scopo era sempre cercare la volontà di Dio. Non fu mai estraneo al cristianesimo il dare alie affermazioni della Scrittura una valenza politica, perché 1'attualizzazione dei versetti scritturistici era un compito sempre permanente. Se vediamo la storia dei cristianesimo, osserviamo ehe il movimento di Gesù Cristo possedeva fin dall'inizio una précisa valenza politica, una coscienza politica.1 AH'inizio della storia della Chiesa la maggior parte dei credenti in Cristo proveniva dallo strato sociale inferiore. Ma non si puo dimen- ticare il fatto ehe tra i cristiani erano sempre conquistate persone da tutti gli strati della popolazione. Già sin dai primi momenti non mancarono membri delle classi superiori; le comunità cristiane vivo- no e operano in situazioni sociali differenti. II cristianesimo primitivo non puo essere considerato come organizzazione proletaria. Cosi possiamo dire ehe i membri dell'élite della société antica avevano un ruolo dominante non soltanto nella Chiesa, ma anche nella vita dell'impero romano2. Questo fatto dimostra la forza missionaria della Chiesa. I cristiani erano partecipi della vita comune anche nei primi tre secoli, anche se il cristianesimo primitivo fu una religio illicita in questo periodo. Come vedremo, la fede cristiana si diffuse soprattutto 1 Cfr. G. Jossa, I cristiani e Vimpero romano, in: Chiesa e impero. Da Augusto a Giustiniano (a cura di E. dal Covolo e R. Uglione), Biblioteca di Sdenze Religiose 170, Roma, 2001, p. 91-92. 2 Cfr. E. W. Stegemann, Storia sociale dei cristianesimo primitivo. Gli inizi dei giudaismo e le comunità cristiane nel mondo mediterraneo, Bologna 1998, p. 485-486. 7