László Szederkényi: La partecipazione dei cristiani alla vita politica nell'epoca precostantiniana - Studia Theologica Budapestinensia 33. (2008)

IV. LA PARTECIPAZIONE DEI CRISTIANI ALLA VITA PUBBLICA DAL II. SECOLO FINO ALL'ETÁ DI COSTANTINO - 2. I cristiani nella corte imperiale

La politica di Valeriano (253-260) non era all'inizio ostile verso i cristiani. In tal modo Dionigi di Alessandria ed Eusebio di Cesarea concordano nel dire ehe i primi tempi del suo governo sono stati ca- ratterizzati dal favore per i cristiani. Secondo Dionigi "tutta la sua ca­sa era piena di cristiani ed era una chiesa di Dio (ÉKKÀriaia 0eoi>)."106 Secondo Eusebio di Cesarea la casa dell'imperatore Alessandro Severo (222-235) era formata in maggioranza di fedeli, per questo il su successore, Massimino il Trace (235-238), si comporto molto ostil- mente verso essa: "Massimino per odio nei confronti della casa di Alessandro, costituita per la maggior parte da cristiani, scatenô una persecuzione, e ordino di mettere a morte i soli capi delle chiese, co­me responsabili dell'insegnamento evangelico"107. Eusebio ricorda Doroteo ehe era un funzionario cristiano molto venerato dai suoi padroni; lavorô nella corte imperiale alla fine dei terzo secolo e diventô martire con gli altri schiavi dell'imperatore Diocleziano. Secondo Eusebio il caso di Doroteo non era unico, poi- ché vivevano anche altri funzionari cristiani nella corte di Dioclezia­no in questo tempo108. Eusebio di Cesarea sottolinea ehe questi fun­zionari cristiani avevano ricevuto dispensa dall'idolatria, cosi non era un problema ricoprire una carica pubblica. In questo tempo Ia simpa- tia verso i cristiani era probabilmente aumentata. In tal modo non è sorprendente ehe negli uffici imperiali appaiono numerosi cristiani appartenenti alie classi più elevate in più grande numero ed essi di- ventano funzionari autorevoli. Si puö immaginare ehe la possibilità di ricoprire le cariche pubbliche per i cristiani, risale all'età di Marco Aurelio (161-180), quando 1'impero era costretto ad impiegare anche i seguaci della nuova religione a causa della crisi109. Secondo Eusebio, 1'italiano Adaucto ricopriva tutte le cariche di corte e aveva ottenuto anche quella d'intendante (curator) dei tesoro e dei possessi imperiali ("paYLOtpôtr|TOç te «ai Ka0oÀi.KÔtr|toç")110. 106 Historia Ecclesiastica VII, 10, 3. 107 Cfr. Historia Ecclesiastica VI, 28. 108 Cfr. Historia Ecclesiastica VIII, 1, 3. 4. 6, 1. 5. 109 Th. Klauser, Sind der christlichen Obersicht seit Mark Aurel die höheren Poste im Heer und der Verwaltung zugänglich gemacht worden?, in Jahrbuch für Antike und Christentum 16 (1973), p. 66. 110 Historia Ecclesiastica VIII, 11,2. 28

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