László Szederkényi: La partecipazione dei cristiani alla vita politica nell'epoca precostantiniana - Studia Theologica Budapestinensia 33. (2008)

IV. LA PARTECIPAZIONE DEI CRISTIANI ALLA VITA PUBBLICA DAL II. SECOLO FINO ALL'ETÁ DI COSTANTINO - 1. La presenza dei cristiani nelle classi sociali superiori

Dionigi di Alessandria rafforza quanto detto da Cipriano, perché afferma con esagerazione, ehe la casa dell'imperatore Valeriano era piena di cristiani, anzi era "una casa di Dio"87. Un'iscrizione del sarcofago del secolo III88, tratta di Publilius Poti­tus, di sua madré e di sua sorella. Egli viene titolato clarissimus vir, mentre sua madre e sua sorella honesta femina, dunque essi erano ap- partenenti all'ordine senatorio89. 11 motivo di un pastore con la gregge sui sarcofago come simboli cristiani dimostrano la loro cristianità90. La Frigia era una regione largamente cristianizzata nel terzo seco­lo come testimonia una vastissima documentazione epigrafica di cri­stiani frigi di questo secolo. È molto interessante che praticamente non abbiamo martiri della Frigia nel corso del III secolo. Ne consegue che i cristiani erano lasciati in pace ed essi ricoprivano anche uffici pubblici della città91. Comunque la presenza dell'ouío senatorius nella società romana non era notevole neanche nel IV secolo, per questo i senatori cristiani erano pochissimi, ma certamente erano presenti in tutte le parti dell'impero92. In questo tempo, intorno al 300, il numero dei senatori era sopra 6000 uomini (massimo 8000) e con gli altri membri dell'ordo senatorius (mo- glie, figli) erano circa 15 00093. E un fatto molto interessante che i sena­tori prima di cominciare la loro carriera amministrativa si sposavano, se la moglie moriva giovane, si sposavano di nuovo. Se la nuova moglie non era la figlia di un senatore, ma era di rango inferiore, il numero dei membri dell' ordo senatorius aumentava con i rapporti familiari94. 87 Historia Ecclesiastica VII, 10, 3. 88 W. Eck, Das Eindringen des Christentums in den Senatorenstand bis zu Konstantin der Grosse, p. 395, nota 80. 89 E. Diehl, Inscriptiones Latinae Christianae Veteres I, Berlin, 1925, 129. 90 W. Eck, Das Eindringen des Christentums in den Senatorenstand bis zu Konstantin der Grosse, p. 395, nota 81. 91 Historia Ecclesiastica V, 16. 92 M. Durst, Christen als römische Magistrate um 200. Das Zeugnis des Kaisers Septimius Severus für Christen aus dem Senatorenstand (Tertullian, Ad Scapulam 4, 6), p. 102, nota 58. Cfr. H. U. Instinsky, Die alte Kirche und das Heil des Staates, München, 1963, p. 57. W. Eck, Das Eindringen des Christentums in den Senatorenstand bis zu Konstantin der Grosse, p. 396-397. 93 W. Eck, Das Eindringen des Christentums in den Seimtorenstand bis zu Konstantin der Grosse, p. 396. Cfr. W. Eck, Sozialstruktur des römischen Senatorenstandes der hohen Kaiserzeit und statistische Methode, in Chiron 3 (1973), p. 383. 94 W. Eck, Sozialstruktur des römischen Senatorenstandes der hohen Kaiserzeit und statistische Methode, p. 383-384. 25

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