Folia Theologica 20. (2009)

Fehér Tivadar: Qohelet 5,17-19

QOHELET 5,17-19 71 Non tanto con la gioia esterna ma più con un'interna, con quella ehe veramente "risponde" alla persona umana.55 Per alcuni questo "rispondere" significa un'opera continuata da parte di Dio. In un taie rapporto vedono la rivelazione, una relazione soprannaturale.56 Vilchès è un po' meno d'accordo con la sopra men- zionata proposta, ma è convinto che ha un senso teologico, non solo a causa dei presenti nomi di Dio nei versetti, ma perché la realtà dell'uo- mo mostra ehe egli ha dai doni da Dio nel suo cuore.57 Fox è contrario. Secondo lui Tar nain tó - esprime un'azione di Dio per coprire la vera domanda della vita. Pereid, egli non usa la parola "joy" - "gioia", - ma il "pleasure" - "essere contento, soddisfatto". Non si trova nella vita un'ultima, ottima risposta, ehe "risponde" alia totalità dell'esistenza umana. Nel libro di Qo non c'è una rivelazione di Dio, perché egli non rivela se stesso, solo ehe "mangiare, bere, godere" è bene. La "gioia" o "soddisfazione" non è una rivelazione della bontà della persona di Dio. Non significa niente al di fuori di quella terrestre. Per Fox viene come una domanda: mangiare, bere, cioè "la gioia" più di temere Dio? Nel versetto 2,1 anche nnob è un ban. Si puö dire ehe questo è veramente un'inconsistenza di Qo. E alla fine, "il rispondere" di Lohfink non si riferisce a Dio, - cioè, quello che conviene all'uomo è "mangiare, bere...", - le cose, - e non il suo Creatore.58 Altri sono con- vinti: la parola róva - sempre resta ambigua come nei versetti 1,13 e ^lO.59 La diversité delle risposte impedisce raggiungere una chiara conclu­sione. Si puö constatare ehe Dio, - nei pensieri di Qo, - offre per gli uo- mini la gioia interna, o la possibilité della gioia. TOPI? - come una forma di hiph., ma anche in certo senso, - sia qal o hiph., - esprime una at- tività divina. Questo dono non puö soddisfare la realtá dell'uomo, come un mortale, come una esistenza che non si puö realizzare nella sua totalité. Neanche con la buona volonté di Dio: iü’butni (5,18), neanche "in sè", con le grandi forze umane come ha fatto Salomone. Le sventure, la morte, qualche volta la decisione di Dio (6,2), alla fine si- curamente spezzano il filo della vita. In contesto totale, forse si puö 55 Cf. KEIL C. F. - DELITZSCH F., The Book of Ecclesiastes, 304. 56 Cf. LOHFINK N., Qohelet, 85. 57 J. VILCHEZ LINDEZ, Eclesiastes o Qohelet, 290. 58 Cf. FOX M. V., A Time to Tear Down and a Time to Build Up, 240-241. 59 Cf. SEOW C. L., Ecclesiastes, 223.

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