Folia Theologica 18. (2007)

Attila Puskás: Il rinnovamento dell'interpretazione trinitaria della creazione nella teologia odierna

LA CREAZIONE NELLA TEOLÓGIA ODIERNA 195 Dió. La teológia trinitaria della creazione puè completare e confer- mare gli argomenti tradizionali contro il panteismo richiamando Tattenzione sul fatto ehe il Dio creatore, in quanto origine del mon- do, è già in sé eternamente una comunità di amore. Se créa, créa li- beramente e lo fa di amore. Egli non ha bisogno dei creato, affinché ci sia un "Tu" che puö essere Toggetto dei suo amore, visto che Dio è sempre comunione di persone, appunto il Dio trinitario.24 L'altro estremo nell'interpretazione dei rapporto tra Dio e il mondo è il deismo. A questo tipo di approccio deistico appartiene l'idea sopra Tautolimitazione (zim-zum) di Dio elaborata nella mi- stica giudaica (Kabbala: Isaak Luria) ed assunta da alcuni mistici e teologhi cristiani (Bengel, Oetinger, Kierkegaard). Secondo questa impostazione la creazione del mondo non è che il ritirarsi di Dio, e Dio restringe la sua onnipotenza, affinché ci possa essere un mondo a sé stante in cui le creature sono capaci di vera autoattività e l'uomo possieda la vera liberté. Secondo Greshake Tintenzione fon­damentale di questa idea è giusta nel garantire Tautonomia dei mondo e la liberté delTuomo, ma il pensiero nella sua complessitá fa emergere déllé domande e non è accettabile. Se Toriginarsi del mondo si deve all'autolimitazione di Dio nel senso che Lui si ritira perché ci possa esistere "una sfera" dove Lui non è presente e la sua onnipotenza non agisce, allora Dio e il mondo, per cosî dire, stareb- bero uno di fronte alTaltro, si rapporterebbero l'uno all'altro corne due esseri esistenti l'uno accanto alTaltro. La trascendenza di Dio si ridurrebbe alio stato fuori del mondo, in vista delTautonomia del mondo.25 Questa peró è un'interpretazione assai discutibile, perché dan- neggia la divinité di Dio. L'infinito limitato dal finito, non è più ve- ramente infinito. L'infinito puö essere tale soltanto se viene consi­derato non corne opposto al finito, ma corne onnicomprensivo ehe abbraccia tutto il finito.26 La trascendenza di Dio non abolisce, ma addirittura rende possibile la sua presenza intima nel creato. Senza intaccare Tonnipotenza divina la creazione di un mondo veramente 24 Cfr. LADARIA, L. F., Introduzione alla antropologia teologica, in Introdu- zione aile discipline teologiche 8, Roma 1992, 51. 25 Cfr. GRESHAKE, G., Der dreieine Gott, 231-232. 26 Cfr. HEGEL, G. W. F., Wissenschaft der Logik, 126, 132 suss.

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