Folia Theologica 14. (2003)
Attila Puskás: Argomento in favore dell'esistenza di Dio nella filosofia di Georg Scherer
92 A. PUSKÁS Il senso pragmatico, specificato da Scherer come esisten- zial-pragmatico, ha le caratteristiche seguenti8: 1. Esso non è un mero strumento o mezzo in vista di qualcos'altro. 2. Riferisce tutti i mezzi a se stesso come loro fine (Zweck). 3. Esso è «1'In-vista-di» (Woraufhin) della vita umana. 4. E' degno di essere per sé stesso. 5. Esso è qualcosa ehe è autosufficiente (sich selbst Genügende). 6. Esso è compiuto in sé (in sich erfüllt) e da compimento da sé. 7. Giu- stifica l'esistenza umana. Questi elementi elencati costituiscono nel loro insieme una definizione preliminare e formale dei senso esi- stenzial-pragmatico il quale ottiene il suo contenuto complesso e differenziatissimo dall'analisi trascendentale delle strutture esisten- ziali dell'uomo e dalla fenomenologia delle esperienze dei senso. Qui è ancora da aggiungere che malgrado la distinzione necessaria fra il senso esistenziahpragmatico e strumentalistico-utilitaristico nella vita umana essi si intrecciano in molti modi. La stessa cosa sotto un certo aspetto puö fungere da mezzo e sotto un altro puö assumere il significato non solo di un fine qualsiasi, ma di un fine tale ehe non serva da mezzo in vista di un altro fine ulteriore, cioè è qualcosa in cui è presente il senso esistenzial-pragmatico9. 2.1.3 II giudizio di senso Si è detto ehe contro 1'impostazione oggettivistica dei senso Scherer mette in rilievo che il senso è sempre relazionato ad un sog- getto e non esiste fuori di questa relazione. Il senso compare corne cio a cui il soggetto acconsente (einverstehen) perché per lui esso è 8 Cf. SCHERER, Sinnerfahrung und Unsterblichkeit, 14-15. 9 Un esempio rilevante per il fatto che i concetti mezzo e fine possono applicarsi sotto diversi aspetti allô stesso fatto o individuo, si ha dal campo dei rapporti interpersonali. Nella misura in cui abbiamo bisogno del servizio altrui ed esigiamo il loro aiuto affmchè possiamo raggiungere il nostro fine, si puô dire che in certo quai senso li adoperiamo, usiamo. Comunque nei rapporti interpersonali la relazione mezzo-fine si trasferisce in un altro orizzonte e deve trasformarsi nel medio della communicazione. «Zwar bleiben wir immer darauf verwiesen, daß andere Menschen uns ihre Dienste zur Verfügung stellen. Das schließt aber in sich die Forderung, daß auch wir sie [...] ernst nehmen. Das geschieht, wenn wir uns ihnen um ihrer selbst willen zuwenden. [...] Damit ist die Mittel-Zweck Relation durchbrochen und das Sein für und durch die anderen praktisch geworden. In ihm werden unsere Bedürfnisse und Interessen nicht aufgehoben, wohl aber in einen neuen Horizont hineingerückt, in welchem der Nutzen [...] zu einem Medium der Kommunikation verwandeln kann». SCHERER, Reflexion - Meditation - Gebet. 95.