Folia Theologica 14. (2003)

Katalin Hársfai: Analisi degli elementi principali che configurano la struttura della etica cristiana secondo Agostino nell 'De Moribus'

LA BEATITUDINE FINE DELLA VITA MORALE 41 Sulla possibilità del falso amore, Agostino afferma che Tamore falso è sempre disordinato. Il problema non sta nella grandezza, nella infinitezza dell'amore, ma nel suo disordine. Agostino inco- raggia, a non avere paura di amare. Non dobbiamo avere paura, perché un amore senza limite non fa male, anzi trasforma tutto in bene, se 1'uomo ama Dio. L'espressione sopracitata ehe "Diligentibus Deum omnia procedunt in bonum"46, non solo dimostra la forza dell'amore che trasforma tutto, ma sottolinea 1'importanza dell'ordine. Se per l'uomo c'è Dio al primo posto, diventa realtà 1'ordine dell'amore, e il nostro amore non fa male. Non amore esa- gerato fa male, cioè la misura o per meglio dire, la smisuratezza del medesimo, ma il suo disordo. L'amore è vizioso se non si serve delle cose ordinatamente, cioè cerca il godimento delle cose e non di Dio. Ibidem 1,11,18: “...diligentibus deum omnia procedunt in bonum” Ibidem 1,12,21: “Dilectione igitur redit in deum” Ibidem 1,12,21: “...ne ab ipsius dei caritate” Ibidem 1,12,21: “...id est huius sensibilis mundi amore separatur” 43 Generalmente, védi sui termine “amor” di Agostino: Agustinus - Lexikon, Herausgeben von C. Mayer, Basel - Stuttgart 1986 ss., I, pp. 294-300. Vedi anche sul termine “amor”, ",caritas” “dilectio" usato da Agostino generalmente: G.REALE, Introduzione, cit., pp.10-11: “Diciamo subito che il termine con cui il Greco designava l’amore è eros) mentre quello usato dai Cristiani e consacrato soprattutto da Paolo e da Giovanni, è di agàpe, che Agostino traduce soprattutto con caritas, ma anche con dilectio, in senso più generale usa anche il termine amor. " (...) “...caritas indica l’amore che Dio ha per il Figlio (e quindi per sé), per gli uomini, e ehe gli uomini, a loro volta, hanno per Dio, per il prossimo, e perfino l’amore ehe gli animali hanno per i loro piccoli, e quindi indica l’amore in senso positivo a tutto raggio. Ma qualche volta Agostino lo usa anche nel senso negativo di caritas illicita, caritas mundi. II termine dilectio ha le siesse valenze soprattutto positive, anche se, come caritas, viene usato eccezionalmente anche nel senso negativo di dilectio carnalis, dilectio mundi. II termine amor abbraccia, invece, tutti i sensi positivi e negativi, e quindi puô essere amore dei bene e amore dei male. In moda specifico e determinante l’amore del bene (di Dio e degli uomini) viene detto caritas, dilectio, mentre l’amore del male (del mondo) viene detto cupiditas, libido. In ogni caso, per le ragioni che subito sotto preciseremo, in quanto Agostino stesso usa amor in senso positivo (amor dei, amor boni, amor proximi), ci sembra lecito usarlo anche per tradurre i termini caritas, dilectio. Dunque, amore puô rendere, in modo non scoretto, il termine agape. " 44 Sull’amore verso Dio védi: E. GILSON, Introduzione, cit., p. 160. 45 Sull’amore del prossimo védi: E. GILSON, Introduzione, cit., p. 161. 46 De moribus 1,11,18.

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