Folia Theologica 12. (2001)
Salvatore Antonio Mele: Simbologia e teologia nella guarigione del cieco di Betsaida (Mc 8,22-26) e di Gerico (Mc 10,46-52) - Chiavi di lettura per la comprensione del vangelo di Marco
SIMBOLOGIA E TEOLÓGIA NELLA GUARIGIONE 121 ca cristologica e quella della sequela. Stock afferma che: "Il punto cruciale e decisivo è per lui (per Marco): chi è Gesù? Dalla vera e reale identità di Gesù dipende tutto. Se vogliamo comprendere e spie- gare Marco secondo Tintenzione deli'evangélista dobbiamo essere attenti a questo aspetto fondamentale. Il vangelo intende condurci a una sempre più profonda e più adeguata conoscenza di Gesù, af- finché lo seguiamo nel suo cammino"27; sulla base di cio, possiamo dire ehe queste due guarigioni, sono poste in una posizione chiave per comunicarci ehe la comprensione piena dell'identità di Gesù, il mistero della sua persona che si esprime nella sequela della sua persona, più che conquista e sforzo umano - pur sempre richiesto - sono dotio, miracolo della sua potenza. Vogliono sottolineare l'incapacità della mente umana nei confronti della rivelazione divina, la tra- scendente grandezza del mistero e la gratuità della sua elargizione ai credenti28. Questa lettura simbolica, presente a livello dello stesso vangelo, non annulla - a scanso di equivoci - il senso originario delle guarigioni di Gesù, cioè, di essere i segni della presenza del Regno ormai irrompente con Gesù, segni della salvezza che si è adempiuta in Gesù morto e risorto, e ehe mediante il dono dello Spirito, attra- verso la Chiesa, viene offerta a tutti gli uomini, nell'attesa deU'adempimento definito nella parusia29. Marco nella presenta- zione di questi due miracoli, pero, non si è fermato solamente a questa dimensione storico-cristologica-salvifica, ma vi ha innestato una dimensione simbolico-spirituale. La guarigione del cieco di Bet- saida e di Bartimeo è espressione della salvezza ehe accompagna Tavvento del Regno (cf. Mc 1,14-15), che investe non solo i due cie- chi. Attraverso questa dimensione simbolico-spirituale il credente di allora, corne quello di oggi, puo leggervi la propria storia di fede e di incontro con Gesù. Non solo la storia di quei ciechi guariti da Gesù, ma la propria, di chi sperimenta quotidianamente il dono della fede in Cristo crocifisso e risorto, e il dono di seguirlo quotidianamente nell'attesa dell'avvento definivo del Regno; doni che riman- gono mistero da accogliere continuamente nella nostra vita. Il mira27 K. STOCK, “Gesù è il Cristo”, 250. 28 V. FUSCO, Parola e Regno 136. 29 V. FUSCO, “I miracoli in Marco”, 489.