Folia Theologica 12. (2001)

Salvatore Antonio Mele: Simbologia e teologia nella guarigione del cieco di Betsaida (Mc 8,22-26) e di Gerico (Mc 10,46-52) - Chiavi di lettura per la comprensione del vangelo di Marco

110 S. A. MELE Come riveleremo nel corso di queste pagine* 2, le due guarigioni possono essere considerate due chiavi di lettura dello stesso van- gelo. La lettura di queste pagine, pertanto, si rivela utile non solo per uno studio specifico dei due miracoli e dei miracoli in genere, ma soprattutto per una introduzione alla lettura di Marco3. Proce- deremo in questo ordine: 1) Sguardo generale alla struttura dei vangelo e aile tematiche principali, con particolare attenzione alla distribuzione dei miracoli e alla posizione dei due racconti di guarigione dalla cecità. 2) Senso di ciascuna guarigione nel contesto della sezione e importanti conseguenze teologiche ehe derivano riguardo alla comprensione del vangelo. 3) Sguardo d'insieme e riflessioni conclusive. non tutti i racconti di chiamata includono il nome (cf. Mc 10,17-22). L’assenza della parola risanatrice e del tocco non è sempre chiaramente pre­sente nei racconti di guarigione; nel caso della guarigione dell’uomo dalla mano inaridita abbiamo un semplice comando da parte di Gesù: “Stendi la mano”, seguito dalla constatazione della guarigione (Mc 3,5). Per cui, nella determinazione di una forma, occorre fare attenzione a non farsi troppo con- dizionare da dati precostituiti. Parimenti occorre fare attenzione al modo di paragonare i testi e a trovare contatti fra di essi. In Mc 10,46-52 siamo di fronte al racconto della guarigione di un cieco, di nome Bartimeo, ehe una volta guarito segue Gesù lungo la via. Gli elementi del racconto di guarigione sono evidenti: malattia, guarigione. Parimenti troviamo somiglianze con il racconto di chiamata (abbiamo ricordato sopra alcuni elementi). A nostro av- viso non si tratta di insistere troppo sulla discussione ‘racconto di miracolo’ - racconto di vocazione’. Il racconto présenta una polivalenza di significato. L’analisi dell’attuale Sitz im Leben del racconto, cioè, il Vangelo di Marco, renderà chiaro il motivo della presenza in 10,46-52 degli elementi sopra elen- cati (cf. punto 3). 2 Revisione del Cap. Ill della tesi di Licenza al PIB: “Me 10,46-52: analisi e funzione nel contesto del Vangelo di Marco”, PIB (Roma 2000) pp. 50 (inedi­ta) - alla quale si rimanda per un approfondimento degli aspetti più tecnici - ehe volentieri, accogliendo l’invito dell’amico Pino, che ringrazio vivamente, ho elaborato per questa rubrica virtuale. 3 E’ pertanto utile avere tra le mani il vangelo di Marco mentre si procede nella lettura di queste pagine.

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