Folia Theologica 9. (1998)

Mirjam Kovač: Ministero sacro e consigli evangelici

MINISTERS SACRO E CONSIGLI EVANGELICI 81 prio ordinario, ma anche al vescovo. La ragione di questo sta nello stesso ufficio dei vescovo25 e nella natura gerarchica dei sacro ordine26. Tutti i chierici, infatti, sia religiosi ehe secolari, partecipano dello stesso minis­tère sacro, anche se in diversi gradi (diaconi, sacerdoti, vescovi), e sempré secondo il proprio carisma27. L’obbedienza è uno dei «mezzi» attraverso il quale si realizza questa partecipazione. Che novità quindi porta la promessa di obbedienza a un chierico re­ligioso? Subito possiamo affermare che rimane invariato Tatteggiamento dell’abbandono amoroso a Dio, nella partecipazione alla volontà di Cristo di compiere il progetto salvifico del Padre. Si allarga, invece, T ambito di questa partecipazione. II chierico religioso non trova Tespressione della volontà del Padre solo nelle disposizioni, scelte, deci­sioni del proprio superiore religioso in ciö che riguarda la realizzazione del carisma dell’istituto, ma anche nelle disposizioni, decisioni dell’ordi­nario, del vescovo diocesano in cio che riguarda la vita e la cura del Popolo di Dio della sua diocesi, entre i limiti stabiliti del diritto e nel ris- petto dell’autonomia di governo dell’istituto (cc. 586; 678-683). Vediamo quindi che le promesse del celibato e dell’obbedienza non possono essere sostituite con i voti religiosi di castità e di obbedienza, in quanto la pratica dei due rispettivi consigli dipende anche dal carisma di cui fanno parte. Significa questo che un chierico religioso ha due carismi? Due voca- zioni? E’ più facile rispondere a questa domanda nel caso dei religiosi di is­tituti clericali. In questi istituti il ministère sacro fa parte del carisma28. Ma cosa si puè dire dei chierici degli istituti non-clericali? Forse, analogicamente, possiamo dire che voti/promesse di castità/celibato e di obbedienza di un tale religioso trovano unità nel suo carisma personale. Tuttavia la risposta non ci accontenta. Perché non si trova una forma di consacrazione, di assunzione di obblighi, ehe esprimerebbe in modo 25 Corne vicario di Cristo nella propria diocesi ha la potesta ordinaria, propria e immediata su tutti i fedeli nel suo territorio; cf. G. GHIRLANDÀ, «De “promissione electorum” in ordinatione diaconali iuxta Pontificale Ro­manum anni 1990», Periodica 81 (1992) 244. 26 Cf. G. GHIRLANDA, «De “promissione electorum” in ordinatione diaconali iuxta Pontificale Romanum anni 1990», Periodica 81 (1992) 244-245. 27 Cf. G. GHIRLANDA, «De “promissione electorum” in ordinatione diaconali iuxta Pontificale Romanum anni 1990», Periodica 81 (1992) 245. 28 Cf. G. GHIRLANDA, «De “promissione electorum” in ordinatione diaconali iuxta Pontificale Romanum anni 1990», Periodica 81 (1992) 239.

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