Folia Theologica 9. (1998)

Recensiones

248 RECENSIONES costituzionale canonico (cf. per es. R. Puza, Katholisches Kirchenrecht, Heidelberg 1986, 150-252: “Das Verfassungsrecht der lateinischen Kirche”). II libro — come già l’originale ungherese che viene largamente usato come manuale nella formazione di giuristi secolari e anche di teologi — è destinato soprattutto all’insegnamento. Percio mette l’accento alla chiara definizione dei concetti giuridico-canonici, alla presentazione dei problemi teorici e pratici emergenti. Malgrado il suo interesse teorico e didattico, l’opéra è molto vicina alla prassi e rispecchia anche i fatti giuridicamente rilevanti degli ultimi decenni. Allo stesso tempo spiega con chiarezza le principali categorie di importanza giuridica dell’insegnamento del Vaticano II sulla Chiesa, sui diritti e doveri dei cristiani e sulla loro missione, nonchè sulle diverse strutture organizzative riformate o introdotte dal Concilio o in seguito di esso. Il volume è riccamente documentato con le indicazioni déllé fonti giuridico-canoniche. Alla fine si trova un indice di abbreviazioni (pp. 152-153) e una breve bibliográfia internazionale (pp. 154-157). L’interesse speciale del libro proviene dal fatto che esso è una déllé pochissime pubblicazioni che appaiono in lingua ucraina moderna sui diritto canonico, soprattutto su quello latino. Il traduttore (Peter Gergeli) doveva affrontare molti problemi terminologici e l’ha fatto con tutta consapevolezza, tenendo presente sia la traduzione ucraina dei Codice dei Canoni delle Chiese Orientali ehe la rispettiva letteratura russa (soprattutto le opere di Ivan Jurkovic). È a notare perö ehe la traduzione adotta a volte scelte terminologiche diverse dal recentemente nato o rinnovato linguaggio russo dei diritto canonico latino. Per esempio la parola “Christifidelis” viene tradotta spesso con il termine “Christiani” (con la dovuta spiegazione p. 11). La parola ungherese che significa sia la diocesi latina ehe le eparchie orientali, viene tradotta al più spesso con la parola “eparchia”. Anche qui, la scelta terminologica viene spiegata (p. 94). Nella maggioranza dei casi si usano termini molto ben scelti anche per nozioni come la piena comunione o i diversi organi gerarchici. Sia il traduttore che la casa éditrice Svitsado dei padri studiti meritano ogni riconoscimento per la realizzazione di questa edizione ucraina ben riuscita deli’accurato e profondo manualetto del Professore Péter Erdő. Péter SZABÓ

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