Folia Theologica 8. (1997)

István Czakó: Abramo come paradigma del credente nel libro "Timore e tremore" di Soren Kierkegaard

218 I. CZAKÓ 1.1 II movimento della rassegnazione infinita Secondo la descrizione di Johannes de Silentio, il movimento della fede e quello della rassegnazione infinita sono inseparabili. Il movimento della fede ha come presupposto necessario85 il movimento della rassegnazione infinita descritta “poetico-dialetticamente” attraverso l’affascinante storia dell’amore irrealizzabile del giovanotto verso la principessa86, storia che sembra avere anche un notevole valore autobiografico.87 Questo movimento in fondo puö essere compiuto da ognuno88, anche il nostro de Silentio lo fa, benchè non sia del tutto evidente che ognuno lo faccia, perché “occorrono forza, energia e libertà di spirito”89 per poter compierlo. È dentro della sfera dell’etica, è il “movimento proprio dell’etica”90, conseguentemente è totalmente giustificata da essa. I cavalière di questo movimento “umano e naturale”91 nella sua passione concentra in un unico desiderio tutto il contenuto della vita e il significato della realtà” come pure anche “il risultato di tutta l’operazione del pensiero in un unico atto di coscienza”92. Egli rende l’impossibilità possibile i quanto la esprime spiritualmente, ma la esprime spiritualmente soltanto in quanto vi rinuncia.93 Il cavalière della 85 “La rassegnazione infinita è l’ultimo stadio che precede la fede, cosî ehe chiunque non abbia fatto questo movimento, non ha la fede; è anzitutto nella rassegnazione infinita che mi diventa chiaro il mio valore eterno e ehe soltanto allora ci puö essere questione di afferrare l’esistenza in forza della fede.” S. KIERKEGAARD, Timore e tremore, 69. 86 S. KIERKEGAARD, Timore e tremore, 64-70. 87 A noi pare ad esempio estremamente interessante sotto questo aspetto la frase: “C’era anche colui che credeva di aver fatto il movimento, ma col passare del tempo la principessa fece qualcos’altro, si sposó per esempio con un principe: allora la sua anima perdette l’elasticità della rassegnazione infinita.” — E forse una frase inserita nella seconda versioné dopo aver apreso la notizia del nuovo fidanzamento di Regina? 88 “È nella capacità di ogni uomo di fare il movimento infinito della rassegnazione e io per parte mia non esiterö a trattare da vigliaccio chiunque si metta in testa di non esserne capace.” S. KIERKEGAARD, Timore e tremore, 76. 89 S. KIERKEGAARD, Timore e tremore, 71. 90 V. A. BELLEZZA, Il singolo e la comunità nel pensiero di Kierkegaard, in Archivio di filosofia (1953) 134. 91 S. KIERKEGAARD, Timore e tremore, 158. 92 S. KIERKEGAARD, Timore e tremore, 65. 93 S. KIERKEGAARD, Timore e tremore, 66.

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