Folia Theologica 8. (1997)

István Czakó: Abramo come paradigma del credente nel libro "Timore e tremore" di Soren Kierkegaard

ABRAMO COME PARADIGMA DEL CREDENTE 215 comunicazione indiretta. Alio stesso tempo nelle opere pseudonime si rispecchiano i diversi lati della personalità di Kierkegaard come pure le possibilité scoperte da lui nella sua intériorité; insomma nelle opere pseudonime si rispecchiano i diversi lati della personalité di Kierkegaard come pure le possibilité scoperte da lui nella sua intériorité; insomma nelle opere pseudonime sono disegnati le caratteristiche possibilité dello spirito umano. In fin dei conti lo scopo dell’uso di pseudonimi in Kierkegaard coincide con quello della comunicazione indiretta, cioè il metodo che maiuticamente, per mezzo della riflessione doppia propone di risvegliare I’attenzione nel lettore sulla sua propria esistenza, sul suo interiore, sul cristiano, mentre Fautore per mezzo del suo trarsi dietro ai pseudonimi ottiene la maggior opportunité, liberté possibile di descrivere — benchè indirettamente — l’esistenza umana. 2. Il rapporte dell’autore con Johannes de Silentio Alla fine della grande “Postilla” in “Una prima ed ultima spiegazione” Kierkegaard dice chiaramente: “In Timore e tremore io non sono Johannes de Silentio come non sono Fautore della prefazione del libro, la quale è la replica delFindividualité di un pensatore soggettivo poetico-reale.”75 Distinguendosi cos! radicalmente dal suo pseudonimo — cercando di escludere la possibilité di semplice identificazione — Kierkegaard caratterizza in questo modo il suo pseudonimo: “...egli è un riflettente il quale, con l’eroe tragico come terminus a quo, con Finteressante come confinium, e Feccezione del modello religioso come terminus ad quern, si trova come in continua lotta con la ragione, mentre il lirismo del libro opera di contropiede.”76 II problema di sapere in quale misura Fautore stesso condivida Fopinione formulata dal suo pseudonimo a noi pare rimanere in sostanza per sempre aperto essendo definitivamente non-risolvibile, in conseguenza dell’ambiguité della comunicazione indiretta, in cui si inserisce. È molto eloquente la formulazione dello pseudonimo: anche il nome “Johannes de Silentio” porta in sè il silentium che sembra essere il nucleo comunicativo delFopera e passa come un filo rosso per tutto il 75 S. KIERKEGAARD, Postilla conclusiva non scientifica alie Briciole di filosofia, in Opere 609. 76. Cit. dal “Sguardo su un sforzo nella letteratura danese” della “Postilla conclusiva non scientifica”, in Opere 401.

Next

/
Thumbnails
Contents