Folia Theologica 8. (1997)

István Czakó: Abramo come paradigma del credente nel libro "Timore e tremore" di Soren Kierkegaard

ABRAMO COME PARADIGMA DEL CREDENTE 211 2.2 La polemica antihegeliana nel libro “Timore e tremore” Nel nostro libro si continua la critica deli’ “andar öltre” hegeliano, neH’ammiazione della fede — come “immenso paradosso” che si situa al di là del pensiero55 — da parte di de Silentio la concezione hegeliana della fede viene in fondo confutata.56 Con l’etica hegeliana contrasta il “dovere assoluto verso Dio” nella fede, il salto del cavalière della fede comporta una rottura definitiva con siffatta etica cosî corne col generale. Abramo, come paradigma del credente, è ipso facto esemplare anche del Singolo ehe per mezzo del suo salto in forza dell’assurdo nella fede — essendo in un “rapporto assoluto all’Assoluto” — diventa più alto del generale57 e in questo stadio I’etica viene teleologicamente sospesa. II padre della fede si nasconde nel silenzio — ehe è la conseguenza della rottura dal generale sui livello della comunicazione — il quale non pub essere scusato dall’etica. La polemica kierkegaardiana nel “Timore e tremore” sembra particolarmente farsi più acuta contro la categoria hegeliana della mediazione.58 Il de Silentio accentua che nel caso della fede non è possibile la mediazione: “Questo punto di vista non si lascia trattare con la mediazione, poichè ogni mediazione avviene appunto in virtu del generale, esso è, e resta per tutta l’eternità un paradosso, inaccessibile per il pensiero.”59 Nel silenzio dell’eroe della fede si rispecchia in fondo anche questo fatto: “Per Abramo non ci pub essere mediazione, e questo si pub anche esprimere dicendo: Abramo non pub pariare.”60 Il salto qualitativo come “qualitativo” contrasta evidentemente con quello di “quantitative” di Hegel ma come “salto” che porta il Singolo al di sopra del generale è anche una refutazione acuta della mediazione hegeliana. 55 “...la fede comincia appunto là dove il pensiero finisce.” S. KIERKEGAARD, Timore e tremore, 78. 56 “Johannes de Silentio does not himself have the strenght to make the movement of faith, but from a distance he sees that faith is a judgment passed upon the Speculative theory of coscience.” J. COLLINS, The Mind of Kierkegaard, London, 1954. 117. 57 “La fede è appunto questo paradosso, cioè che il Singolo come Singolo è più alto del generale; esso è giustificato di fronte a questo, non subordinato ma sopraordinato.” S. KIERKEGAARD, Timore e tremore, 81. 58 “...Ia mediazione è una chimera che in Hegel deve spiegare tutto e nello stesso tempo è Punica cosa ch’egli non ha cercato di spiegare.” S. KIERKEGAARD, Timore e tremore, 65. 59 S. KIERKEGAARD, Timore e tremore, 81. 60 S. KIERKEGAARD, Timore e tremore, 86.

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