Folia Theologica 8. (1997)
István Czakó: Abramo come paradigma del credente nel libro "Timore e tremore" di Soren Kierkegaard
ABRAMO COME PARADIGMA DEL CREDENTE 209 confessa Fautore dichiarandosi di essere soltanto un poeta della fede e fermandosi nello stato della rassegnazione senza poter fare il movimento ultimo di Abramo, dell’eroe della fede. 2. L’urto con il sistema hegeliano Pur rendendo conto dell’incommensurabilità radicale46 del sistema di Hegel con la filosofia kierkegaardiana, sul fondo della polemica antihegeliana continua di Kierkegaard rimane una vicenda necessaria per un tentativo d’interpretazione dei “Timore e tremore” Fanalisi del rapporto fra i due pensatori. 2.1 Le caratteristiche principali della polemica antihegeliana di Kierkegaard I lineamenti principali dell’urto della filosofia esistenziale di Kierkegaard con il sistema hegeliano sono schematicamente i seguenti: Prima di tutto è significativo la diversité radicale del loro punto di partenza: mentre in Hegel è l’essere puro, il nulla, o — da un altro lato — la mediazione47 ehe costituisce il punto di partenza, nel pensiero kierkegaardiano questo è Fesistenza dell’esistente reale che assolutamente non è sistematizzabile. Kierkegaard sulla scia di Trendelenburg indica che Hegel opera con una costante confusione fra essenza ed esistenza non accorgendosi di operare sempre con il “concetto” dell’esistenza. E certo innegabile un esistenzialità del concetto, ma essa è ideale, universale, mentre “Fesistenza corrisponde alla realtà singolare, al singolo...: essa resta fuori, ed in ogni modo non coincide con il concetto.”48 Con il pensiero onnicomprensivo di Hegel contrasta in Kierkegaard la realtà del paradosso, inoltre all’universalité astratta, oggettiva hegeliana 46 “...muss man einräumen, dass das Verhältnis Kierkegaards zu Hegel prinzipiell ein Verhältnis der Inkommensurabilität darstellt. Ihr Wahrheitsbegriff und ihre Problematik ist verschieden. Das Denken Kierkegaards kann unmöglich im selben Sinn wie das Hegels Ontologie genannt werden.” N. THULSTRUP, Kierkegaards Verhältnis zu Hegel, 148. 47 “È la mediazione in cui si dà il punto di partenza, l’essere puro dev’essere (...) la riflessione dell’essere in sé stesso, il ritrovarsi dell’essere nella sua purezza, nella sua assolutezza cioè.” V. MELCHIORRE, Kierkegaard ed Hegel. La polemica sul "punto di partenza", in Studi kierkegardiani 246. 48 S. KIERKEGAARD, Diado vol. II. 303. (X 2 A 328).