Folia Theologica 8. (1997)

Edoardo Barbieri: Panorama delle traduzioni bibliche in volgare prima del concilio di Trento (Parte I)

182 E. BARBIERI Diverso è il caso del commento aWApocalisse scritto direttamente nel suo volgare dal domenicano Federico Renoldo da Venezia, composto negli ultimi anni del XIV sec. su richiesta di Francesco Carrara, signore di Padova; l’opera ebbe larga fortuna sia manoscritta (se ne conosce persino una traduzione in greco) sia a stampa, spesso perö con la fantasiosa attribuzione al ben più noto Nicolaus de Lyra.37 Se il punto di partenza fu certo la risposta a un’impazienza escatologica legata agli anni finali dei secolo, Federico Renoldo transfuse nella sua opera il meglio di un’esegesi pacata, fondata innanzitutto sull’interpretazione letterale dei testo: Ma nota ehe tanto è a dir apocalipsis in lingua greca, quanto è a dir revelatione in lingua nostra latina. Poteria dire alcuno: «Poiché sancto Gioanni scrisse questo libro, perché adunque è scritto nel principio Apocalypsis di Iesù Christo et ehe non dice Apocalypsis di sancto Gioanni?» Rispondo: questo è perché Iesù Christo foe lo auctore. Et percio el libro si diebe intitulare a lo auctor principale di lo libro ehe foe Iesù Cristo, et non ad sancto Gioanni che foe solamente lo scriptore. Per questa cagione adunque, confiso di lo adiutorio de lo Spirito Sancto, mi sono posto ad exponere lo presente libro secundo la littera. Dal breve cenno dei Renoldo si intende ehe il metodo interpretative del testo biblico era ancora strettamente legato alia distinzione fra i quattro sensi della Scrittura, cioè quello letterale, quello allegorico ovvero teologico, quello tropologico o morale e quello analogico o escatologico. Di fatto brevi successioni dei testo (prima in latino poi in volgare) aprono i singoli paragrafi dove trova posto 1’esposizione: Apocalypsis di Jesù Cristo [...] Ia quale Idio ha datto ad manifestare a li suoi servi [...] la quai convien che sia fatta presto [...] Lui la mandö significando per el suo angiolo [...] al servo suo Gioanne, el quai rende testimonianza a la parola de Dio et a la testimonianza de Iesù Cristo in tutte quelle cose che ‘1 vitte [...] Beato colui che legie et colui che aldi le parole di questa prophetia et serva quelle cose che sonno scritte in quella [...], che ‘1 tempo è apreso. (Ap 1,1 -3)38 37 Si veda la bibliográfia indicata da E. BARBIERI, rec. a A. NUOVO, Alessandro Paganino (1509-1538), Padova 1990, in Aevum, 65 (1991), pp. 694-700: 695-696. 38 Apocalypsis lesu Christi...cum nova expositione in lingua volgare composta per el reverendo teologo et angelico spirito frate Federico veneto, Venezia,

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