Folia Theologica 8. (1997)
Edoardo Barbieri: Panorama delle traduzioni bibliche in volgare prima del concilio di Trento (Parte I)
174 E. BARBIERI sono scelti come esempî due testi in prosa di ambiente fiorentino, entrambi dovuti ad autori laici (cioè non ecclesiastici). II primo è il duecentesco Libro de' vizî e delle virtudi di Bono Giamboni, dove non mancano certo le citazioni scritturistiche: E non dee esser questa cena nascosa, né a ricchi, ma a poveri fatta e apparecchiata; onde dice santo Luca nel Vangelio: «Quando farai convito, non apellerai li amici o’ parenti o’ vicini o’ ricchi, perché riconvitino te poscia e rendanti vicenda; ma chiamerai li poveri o 1’infermi o li ciechi o gli attratti; e sarai beato, perché no hanno onde ti possano ristorare: pero serai guiderdonato nel guidordonamento de’ giusti». (Lc 14,12-14) E questi cotali mangiari sono minacciati dal próféta e dice: «Guai a voi che vi levate la mattina a seguitare lo vizio della gola, e manicate e bevete di forza, e soprastatevi insino a vespero, e nell’opere di Dió non guardate: perö ha sciampiato il ninferno il seno suo, e discenderannovi i grandi e’ forti e li gloriosi dei mondo a lui». (Is 5,11.12b. 14)15 Opera assai più complessa nel tentativo, sia pur interrotto, di una sintesi quasi enciclopedica, è il Convivio di Dante Alighieri, databile ai primi anni dei secolo successivo (1304-1307?). Anche qui frequente è il riferimento esplicito a passi biblici:16 [...] perché la Sua sposa e secretaria santa Ecclesia - de la quale dice Salomone: «Chi è questa che ascende del diserto, piena di quelle cose che dilettano, appoggiata sopra l’amico suo?» - dice, crede e predica quelle nobilissime creature [gli angeli] quasi innumerabili. (CdC 8,5) E perö dice lo Salmista: «Li cieli narrano la gloria di Dio e l’opere de le sue mani annunzia lo firmamento». (Ps 18,2)17 Tradurre il testo sacro. Chi con più coscienza affronte» il problema di tradurre la Bibbia in volgare non rimase estraneo al dibattito che sin dali’Antichità e poi giù giù per il Medioevo e, con impegno rinnovato, degli italiani, VI, Roma 1964, pp. 768-770). Se ne veda una esemplificazione in Prosatori minori, a c. di DE LUCA, pp. 49-82. 15 B. GIAMBONI, Il libro de’ Vizî e delle Virtudi, a c. di C. SEGRE, Torino 1968, pp. 41-42. 16 In generale si vedano Dante e la Bibbia, a c. di G. BARBLAN, Firenze 1988 e P. RIGO, Memoria classica e memoria biblica in Dante, Firenze 1994. 17 Convivio II, V, 5 e 12, in D. ALIGHIERI, Opere minori, 1/2, a c. di C. VASOLI - D. DE ROBERTIS, Milano-Napoli 1988, pp. 159-160 e 164-165.