Folia Theologica 7. (1996)
Péter Szabó: Opinioni sulla natura delle "chiese sui iuris" nella canonistica odierna
238 P SZABÓ 4) Da queste affermazioni puö concludersi che riguardo alla natura précisa della realtà di Chiesa «sui iuris» esistono posizioni divergenti, a prima vista difficilmente riconciliabili. Per un passo verso una sinte- si, sembra che tra l’altro giovi riflettere sui seguenti elementi del problema. 1. Il lato socio-culturale di questi «coetus Ecclesiarum particularium» è senz’altro la loro propriété più tipica ed evidente. Peré, se categoricamente si escludesse la possibilité del carattere teologico delle Chiese orientali (e cosî allô stesso modo anche di quella latina), viste corne unité integre, ci sorge inevitabilmente la domanda: perché si puö applicare ad ognuna di queste realté il concetto di «Ecclesia» ? Una forte dimensione teologica dei significato basilare di questo termine è difficilmente discu- tibile. Infatti, senza questa caratteristica — malgrado la nuova terminológia applicata — non risulta in ehe cosa consista precisamente la “comprensione nuova”, superante quella dei mp. Cleri sanctitati'° ehe è propria del CCEO riguardo alia collocazione delle Chiese orientali nella comunione cattolica. Riguardo a questo avvicinamento ritualistico va tenuto presente che nella terminológia àtW'OE la precisazione della denominazione delle Chiese orientali cattoliche (Ecclesiae particulares) per mezzo dell’inseri- mento della clausula “seu ritus” viene effettuata solo durante la penulti- ma congregazione generale (106a).10 11 Öltre ad un’armoniz- zazione terminologica non risulta ehe questo cambiamento abbia avuto anche una ragione teologica (e cioè che sia stato effettuato per qualificare la natura come tale dei coetus Ecclesiarum in questione, quasi escludendone il carattere teologico). Secondo la testimonianza delle fonti conciliari non vi è dubbio ehe Ia sola ragione di questo capovolgimento sia stata la nécessité di accordarsi con gli altri schemi conciliari e rimane significativo il fatto ehe il Concilio non abbia rinunciato a denominare questi gruppi come “Ecclesiae particulares”.12 10 Cosî: ËUËEK, "Incidenza", 731. 11 Per la storia di questo periodo dei concilio si veda ad es.: CAPRILE, G., "II concilio Vaticano II. Notiziario n. 55”, in La Civiità cattolica 1965 I, 576-599. 12 ÈUÈEK, I., "Le Ecclesiae sui iuris nella revisione dei diritto canoncio", in LATOURELLE, R., (a cura di), Vaticano II: bilancio e prospettive venticinque anni dopo (1962-1987), Assisi 1987, II, 870. (Le fonti indicate: AS III, VIII, 561, 563-565; AS III, XIII, 558.)