Folia Theologica et Canonica 10. 32/24 (2021)
Presentazione del volume
238 PATRICK VALDRINI emerge dagli articoli del libro e in modo tutto particolare nella sua prima parte, il fattore comunitario cosi importante nella vita della Chiesa, la cui importanza era stata sminuita dal Codice di diritto canonico del 1917. La Costituzione dogmatica Lumen gentium presenta la Chiesa come un “popolo messianico” ehe “(...) sebbene non comprenda ancora effettivamente l’universalitá del genere umano e conservi spesso l’aspetto di un piccolo gregge, tuttavia costituisce per tutto il genere umano il seme piü sicuro di unita, speranza e salvezza”8. Lo ius publicum ecclesiasticum aveva utilizzato l’idea di comunitá per sottolineare la sua specifica organizzazione gerarchica in relazione alle societá secolari. Diversamente, il Concilio ha sottolineato il fatto comunitario nel suo ruolo di espressione della natura stessa della Chiesa come comunione, un luogo in cui le persone si riuniscono per proclamare il senso della storia vivendolo, specialmente realizzandolo nelle assemblee eucaristiche comunitarie. La Chiesa é una comunitá che incama il volto di Cristo, di cui é il Corpo. Non esiste solo perché é una congregatio fidelium, una realtá sociale ehe raggruppa e somma coloro ehe si riconoscono in Cristo, ma una realtá creata per diventare la nuova comunitá voluta da Dio fino alia fine dei tempi. Quest’ultima affermazione é essenziale per comprendere la naturale connessione tra il diritto canonico post-Vaticano II e 1’ecclesiologia. Esprime il carattere proprio dell’istituzione ecclesiastica. Essa spiega 1’espressione dei cardinale Erdő che ho citato all’inizio, quando parlava della missione ricevuta da Cristo che rimane la forza istituzionalizzante della Chiesa. Su tale base é nata una riflessione sui significato dell’istituzione, sui suo rapporto con la grazia, sui significato dell’iscrizione della vita della Chiesa nella storia, persino sui contributo essenziale dei diritto canonico all’elaborazione di una teológia della storia e il suo rapporto con il mistero delEincamazione. Per aver partecipato tutto ciö coraggiosamente, sapientemente e con metodo scientifico-accademico, animato dalia caritá della veritá e con sincero di spirito di servizio nella e per la Chiesa, sento il dovere di ringraziare sinceramente l’Autore, ringraziamento ehe, ne sono sicuro, sará fatto proprio da chi avrá l’opportunitá di leggere queste pagine frutto di una diutuma ricerca, ma soprattutto di un profondo amore per Cristo e la sua Chiesa. Lumen gentium, 9.