Folia Theologica et Canonica 10. 32/24 (2021)

Ius canonicum

208 ALPHONSE BORRAS II. Dall’istituzionalizzazione all’inculturazione DELLE FIGURE DELLA PARROCCHIA Questo ci riporta alia realtä delPinculturazione7, alia quale Papa Francesco ci ha reso tutti ancora piú attenti dall’inizio del suo pontificate. Si basa sulla convinzione ehe “la grazia presuppone la cultura, e il dono di Dio si incama nella cultura della persona ehe lo riceve” (EG 115). Implica un doppio movi­­mento: da un lato, una dinamica di fecondazione ehe permette al Vangelo di esprimersi in un luogo, poiché lo Spirito Santo feconda la sua cultura; dall’al­­tro, la Chiesa stessa vive un cammino di accoglienza ehe la arricchisce di ciö ehe lo Spirito ha giá misteriosamente seminato in quella cultura (EG 116). L’inculturazione é sottostante alia realizzazione della cattolicitá della Chie­sa in un luogo e del suo annuncio del Vangelo8. L’inculturazione é in effetti inerente all’evangelizzazione, cioé alia comunicazione della Buona Novella dell’amore di Dio per tutti gli esseri umani in ogni cielo e tempo. Nel Docu­mento finale delFAssemblea Speciale del Sinodo dei Vescovi per l’Amazzo­­nia, i Padri sinodali hanno pariato di un “annuncio inculturato” ehe genera una Chiesa dal volto amazzonico (cfr. DF 55). E hanno aggiunto: “Nel compito evangelizzatore della Chiesa, ehe non deve essere confuso con il proselitismo, dobbiamo includere chiari processi di inculturazione dei nostri metodi e pro­­getti missionari” (DF 56). Possiamo dunque pariare legittimamente di “principio di inculturazione” per l’istituzione parrocchiale, le cui figure diacroniche e sincroniche sono - ripeto - molteplici. É questo stesso principio che, mentre ci fa scoprire che la parrocchia non é un’istituzione caduca (cfr. EG 28), ci incoraggia a rispondere alle síidé missionarie da affrontare in ciascuna déllé nostre Chiese particolari: come ogni “struttura” ecclesiale, dice papa Francesco - il canonista direbbe 7 Ovviamente, questo téma non é nuovo, si veda Pedro Arrupe sj alia fine degli anni ‘60, ma la realtä esisteva molto prima di lui. Il Vaticano II lo considera in LG 13b, tra altri luoghi. In effet­ti, é dal punto di vista della cattolicitá che l’inculturazione deve essere compresa, in quanto si differenzia dal suo concetto gemello in sociologia, cioé quello di acculturazione. Il suo attuale approfondimento beneficia di una lunga maturazione nella teológia e nel magistero. Ricordere­­mo in particolare il contributo di san Giovanni Paolo II nella sua enciclica Redemptoris Missio del 1990 (n° 25a, 52-54.76), ma giá prima nell’esortazione apostolica Familiaris consortio del 1981 (n° 10), come pure l’esortazione apostolica post-sinodale Ecclesia in Africa del 1995 (cfr. n° 8, 57, 62 e 78). 8 L’inculturazione non é che un aspetto, se non l’aspetto della realizzazione della cattolicitá della Chiesa in un luogo e del suo annuncio del Vangelo. L’inculturazione é inerente all’evangelizza­zione, cioé alia comunicazione della Buona Novella dell’amore di Dio per tutti gli esseri umani in ogni cielo e tempo. Nel Documento finale dell’Assemblea Speciale del Sinodo dei Vescovi per l’Amazzonia, i Padri sinodali hanno pariato di un “annuncio inculturato” ehe genera una Chiesa dal volto amazzonico (cfr. DF 55). E hanno aggiunto: “Nel compito evangelizzatore della Chiesa, ehe non deve essere confuso con il proselitismo, dobbiamo includere chiari pro­cessi di inculturazione dei nostri metodi e progetti missionari” (DF 56).

Next

/
Thumbnails
Contents