Folia Theologica et Canonica 10. 32/24 (2021)

Ius canonicum

SFIDE ODIERNE AL SERVIZIO DELL’AUTORITÄ NELLA VITA RELIGIOSA... 109 positiva per traguardi raggiunti. Terzo, devono ascoltare volentieri i membri (PVN21, 41; VFC50b), poiché “ascoltare significa accogliere incondizionata­­mente l’altro, dargli spazio nel proprio cuore”, ben sapendo ehe “chi non sa ascoltare il fratello o la sorella non sa ascoltare neppure Dio” (SAO 20a, 20g). Devono anche sapere come mantenere la “riservatezza” su tutto ciö ehe é con­­diviso in modo confidenziale (SAO 13c). In quarto luogo, i superiori devono promuovere l’obbedienza fraterna vo­­lontaria, stimolata dal bene dell’istituto e della Chiesa (PVN 45; SAO 20d, 20g). Devono incoraggiare i membri a riconoscere ehe “Dio manifesta la sua volontá (...) attraverso molteplici mediazioni esteriori”, “specie nella Regola, nei superiori, nella comunitá, nei segni dei tempi, nelle attese della gente, so­­prattutto dei poveri” (SAO 9, 11, 20g, 27). Cosi, dopo “un dialogo libero, aper­to, umile e fiducioso”67 68 con il superiore (SAO 26; VFC 50b), i membri sono invitati a dare la loro “volontaria obbedienza”, vissuta sempre “in spirito di fede e di amore, per seguire Cristo obbediente” (SAO 14b, 20d, 26, 29; PVN 24,45; VFC 53)258 2. Prendersi cura dei membri con gravi difficoltä o di quelli “problematici” Uno dei compiti piű impegnativi di un superiore religioso é sapere come af­­frontare i membri ehe soffrono di gravi difficoltä o membri “problematici”. Quando si tratta di problemi di salute fisica, di solito si presta la dovuta atten­­zione e cura a un religioso (ehe viene insistito e seguito dai superiori), ma lo stesso non si puö dire, purtroppo, per i membri con altri tipi di problemi o difficoltä gravi. Ci sono vari tipi di difficoltä che i religiosi possono incontrare nel vivere la loro vocazione religiosa. Possono esserci delle difficoltä “personali” (EG 78; RdC 12; VFC 36; SAO 25a), come difetti di carattere; problemi di insufficien­­te maturitá o debolezze psicologiche; eccessiva preoccupazione per la libertá personale e il tempo libero proprio; insidiosa mediocritä, valori della classe media e della mentalitá consumistica; tentazioni di efficienza e attivismo, con 67 Per consentire un “dialogo libero e sincero”, queste parole possono essere ben applicate sia ai superiori ehe comandano sia ai membri chiamati a prestare la loro obbedienza fraterna: “Non é certamente libero chi é convinto ehe le sue idee e le sue soluzioni siano sempre le migliori; chi ritiene di poter decidere da solo senza alcuna mediazione per conoscere la volontá divina; chi si pensa sempre nel giusto e non ha dubbi che siano gli altri a dover cambiare; chi pensa solo alle sue cose e non volge nessuna attenzione alle necessity degli altri; chi pensa che obbedire sia cosa d’altri tempi, improponibile in un mondo piü evoluto” (SAO 20g). 68 Cf. Palú, L., The Service of Authority and Obedience, in Vincentiana (July-August 2009) 291 294.

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