Folia Theologica et Canonica 10. 32/24 (2021)

Ius canonicum

102 JESU PUDUMAI DOSS, SDB 1. Problemi relativi al discernimento deli ’idoneitä dei candidati La Chiesa ha il dovere indiscusso di discernere l’idoneitá dei candidati alia vita religiosa47 48 (VC 65; PI 19, 30; cann. 573 §2, 574 §1, 576), perché “ogni vocazione cristiana viene da Dio, é dono di Dio. Essa perö non viene mai elar­gita fuori o indipendentemente dalia Chiesa, ma passa sempre nella Chiesa e mediante la Chiesa (...) La Chiesa, che per nativa costituzione é ‘vocazione’, é generatrice ed educatrice di vocazioni” (PdV48 35). La Chiesa lo adempie attra verso gli atti specifici déllé autoritá competenti, che all’interno degli isti­­tuti religiosi sono i “superiori maggiori” (cann. 620, 641, 642, 643 §1, 644, 645 §3, 646, 652 §1, 656, 658, 659, 689 §2). I superiori devono discernere l’idoneitá e la maturitá49 dei candidati (cann. 642, 645 §3, 646, 652 §1, 659 §1, 689 §2), seguendo questi criteri (PI 13-15, 43, 62): “1’eta richiesta (...) [la] salute, l’indole adatta” (can. 642); la “retta intenzione” (cann. 597, 646; PI 89; EG 107);50 “le virtu umane e cristiane” (can. 652 §2); e l’assenza della “infer­­mitá fisica o psichica” (cann. 642, 689 §2). Nel processo del discernimento vocazionale,51 i formatori e i superiori in­­contrano spesso difficoltä nel discernere soprattutto la maturitá umana dei 47 Cf. Pudumai Doss, J., Accompagnamenlo dei giovani: Diritti nella chiesa, in Spiga, M. T. (a cura di), Giovani e scelte di vita. Prospettive educative, II: Comunicazioni e "Buone prati­­che", Rome 2019. 307. Cf. Pudumai Doss, I, Accompanying the Young. Rights in the Church, in Pudumai Doss, J. - Fernando, S. (ed.), Prophets with Wings. Accompanying the Young in Today’s India, New Delhi 2018. 47-48. 48 Cf. Ioannes Paulus II, Adh. Ap. Pastores dabo vobis (25 mart. 1992) [= PdV\. 45 “La maturitá é realtá complessa e non é facile circoscriverla compiutamente. Si conviene, tutta­­via, di giudicare maturo, in generale, l’uomo che ha realizzato la sua vocazione di uomo: in altre parole, l’uomo ehe ha acquistato la pronta capacitá abituale d’agire liberamente; che ha integra­to le sue sviluppate virtualitä umane con abiti virtuosi; che ha acquisito un facile ed abituale autocontrollo emotivo, con l’integrazione delle forze emotive ehe devono essere al servizio dell’impostazione razionale; ehe predilige il vivere comunitariamente, perché aperto al dono di sé agli altri; che si impegna in un servizio professionale con stabilita e serenitä; ehe mostra di comportarsi secondo 1’autonómia della coscienza personale; che possiede la liberta di esplorare, investigare ed elaborare un’esperienza, di trasformare cioé gli avvenimenti, perché diventino fruttuosi per l’avvenire; l’uomo riuscito, che ha portato al grado di sviluppo dovuto tutte le sue potenzialitá e virtualitä specificamente umane” (PrS 18). Cf. SC. pro Institutione Catholica, Orient. IIpresente sussidio (11 apr. 1974 [= PrS], 50 “In molti luoghi scarseggiano le vocazioni al sacerdozio e alia vita consacrata (...) nonostante la scarsitá di vocazioni, oggi abbiamo una piü chiara coscienza della necessitá di una migliore selezione dei candidati al sacerdozio. Non si possono riempire i seminari sulla base di qualun­­que tipo di motivazione, tanto menő se queste sono legate ad insicurezza affettiva, a ricerca di forme di potere, gloria umana o benessere economico” (EG 107). 51 II discernimento vocazionale si concentra abitualmente suile quattro dimensioni: dimensione umana, spirituale, intellettuale e pastorale (PdV 43-59). Öltre alle relazioni suile capacitá spiri­tuali, intellettuali e pastorali dei candidato, sono richiesti “un documento sui suo stato di salute sia fisica sia psichica, dopo una diligente indagine” (cann. 1051,1°; 642) e “una relazione infor­­mativa personale del rettore dei seminario o della casa di formazione” (ELMAllegato V, 2). Tale relazione dovrebbe presentare i seguenti aspetti, come specificato nelTAllegato V delVELM:

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