Folia Theologica et Canonica 9. 31/23 (2020)
Sacra theologia
UNIVERSALISMO CATTOLICO E PARTICOLARISMO NAZIONALE IN UNGHERIA... 49 Temesvár (Timisoara), e alio stesso tempo prevedeva la sottomissione delle due diocesi cattoliche superstiti alFarcivescovo di Bucarest.26 Nel Regno dei Serbi, Croati e Sloveni i vescovi ehe non intendevano fare delle iniziative autonomamente per eventuali trasformazioni della struttura delle diocesi, ma con il permesso della Santa Sede, nelle sedute della Conferenza Episcopale diedero solo inizio alia discussione sulla questione. Desideravano proporre al govemo il progetto solo dopo una consultazione preliminare con la Santa Sede. Alio stesso tempo avanzarono la proposta ehe le parti delle diocesi ehe avevano la sede öltre il confine dello stato fossero mantenute nel periodo provvisorio sotto la direzione di amministratori apostoliéi nominati da Roma.27 In contrasto con le iniziative degi i stati successori di trasformare la struttura ecclesiastica, la Conferenza Episcopale Ungherese desiderava mantenere 1'organizzazione storica e percio diede inizio ad un’attivitá di lobby presso la Santa Sede. Poco dopo la caduta della Repubblica dei Consigli, nell’agosto del 1919 il vescovo di Veszprém, Nándor Rótt parti per Roma per prendere le difese degli interessi ungheresi a nome di tutta la Conferenza Episcopale. Un anno dopo, nelTestate dei 1920, si recö in Vaticano il primate principe Csemoch con lo stesso scopo.28 Benché i vescovi ungheresi lottassero per il mantenimento dello status quo ante, prendendo atto della situazione postbellica non esclusero nemmeno una soluzione di compromesso. Giá nella loro seduta del marzo dei 1920 accettarono percio una presa di posizione in cui si stabili ehe, se non si sarebbe potuto mantenere Tintegritá territoriale delle diocesi tagliate in due dai nuovi confini di stato, a mettere in atto Teventuale dismembrazione aveva diritto esclusivamente la Santa Sede, e non un qualsiasi govemo o chiesa locale. In ogni caso, anche in una tale situazione desiderarono ottenere ehe i fedeli ungheresi rimanessero sotto la giurisdizione dei vescovo della loro diocesi originale. Come soluzione alternativa, alio stesso tempo, ritennero accettabile anche Terezione di nuove diocesi “nazionali” per gli ungheresi.29 Ai sensi di queste considerazioni il principe primate Csemoch nella sua lettera relativa alia causa delTarcidiocesi di Esztergom seritta nell’aprile del 1921 al segretario di stato cardinal Gasparri affermö ehe benché Tesigenza del govemo di Praga di far cessare la giurisdizione delTarcivescovo di Esztergom 26 Marchut, R., A román konkordátum, 5-6. 27 Valente, M., Diplomázta pontificia, 113. 28 Salacz, A magyar katolikus egyház, 131. Verbale della conferenza episcopale del 17 marzo 1920. Beke, M., A magyar katolikus püspökkari tanácskozások története és jegyzőkönyvei 1919-1944 között, München-Budapest 1993. 45. Verbale della conferenza episcopale del 27 ottobre 1920. Ibid. 59-60. 29 Verbale della conferenza episcopale del 17 marzo 1920. Beke, M., A magyar katolikus püspökkari tanácskozások, 47-51.