Folia Theologica et Canonica 9. 31/23 (2020)
Sacra theologia
14 ZOLTÁN KOVÁCS I. IL CONCETTO DEL CULTO CRISTIANO II culto cristiano aíFonda le sue radici nel culto divino veterotestamentario, reso airOnnipotente unico. Gesű Cristo ricorda il primo comandamento del Decalogo: “Adora il Signore Dio tuo e a lui solo rendi culto” (Mt 4,10). Il culto dei cristiani perö, pur riconoscendo l’unicitá del vivo e vero Dio, si sviluppa sulla scia della rivelazione trinitaria. Per quanto riguarda la natura dei culto cristiano, la Congregazione afferma: Nella vita di comunione con il Padre i fedeli sono guidati dallo Spirito (cf. Rm 8, 14), che é stato dato loro perché li trasformi progressivamente in Cristo; infonda in essi lo «spirito di figli adottivi», per cui assumano Patteggiamento filiale di Cristo (cf. Rm 8, 15-17) e i suoi stessi sentimenti (cf. Fil 2, 5); renda presente ad essi l’insegnamento di Cristo (cf. Gv 14, 26; 16, 13-25), perché alia sua luce interpretino le vicende della vita e gli avvenimenti della storia; li conduca alia conoscenza déllé profonditá di Dio (cf. 1 Cor 2, 10) e li abiliti a fare della propria vita un “culto spirituale” (cf. Rm 12, l).1 Parlando del culto cristiano prima del Concilio Vaticano II, esso viene interpretato piuttosto come un onore reso a Dio con sensi di sottomissione, dato ehe Dio “lo merita” per la sua eccellenza o bontá1 2. Il concetto dei culto perö, é cambiato dopo il Concilio: non vi domina piii 1’elemento della sottomissione, ma piuttosto la libertá e il riconoscimento della precedenza assoluta della grazia divina in ogni azione dell’orante, nonché la partecipazione libera e fruttuosa dei culto di Cristo, unico Sommo ed Etemo Sacerdote. Il culto cristiano é un proprium di tutti i membri della Chiesa: ogni battezzato, partecipe dei sacerdozio di Cristo mediante il sacerdozio comune dei fedeli, é chiamato a rendere culto a Dio, offrendo nella preghiera - insieme ad ogni sua actio e passio assunte per il Regno dei Cieli - il suo sacrificio a Dio3, unendole spiritualmente al sacrifico della Croce di Cristo. Egli é il fonte dell’ unico culto cristiano, perché, come Sommo Sacerdote della Nuova Alleanza, ha offerto a Dio il Sacrificio perfetto sulla croce. “L’esistenza di Gesű é tutta cultuale, anche se ha il suo culmine nel sacrificio pasquale. Il sacerdozio e il 1 Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, Direttorio su pietä popolare e liturgia. Principi e orientamenti (d’ora in poi: DPPL), Cittá dei Vaticano 2002, n. 78. 2 Per esempio: “Culto, nel significato generico della parola, é sinonimo di onore, di riverenza ehe si sogliono rendere ad una persona a motivo della sua eccellenza e superioritá. Esso quindi é un atto frammisto di riverenza, di sommissione e di riconoscimento della propria inferioritä” (Ciappi, L., Fondamenti e principi dei culto di Maria in Enciclopedia Mariana “Theotokos ”, Genova-Milano 1954. 379). 3 Cfr. Concilio Vaticano II, Costituzione dogmatica Lumen Gentium (d’ora in poi: LG): AAS 57 (1965) 5-67, nn. 10-11.