Folia Theologica et Canonica 7. 29/21 (2018)

Ius canonicum

158 PETER ERDŐ ad un altro gruppo di vescovi provenienti da un altra provincia, ma deve appel­­larsi a Roma, e il vescovo di quella citta deve mandare dei giudici e consentire la creazione di un nuovo tribunale composto da vescovi di altre provincie64. II Concilio di Costantinopoli dei 381 ha precisato ehe, nelle cause contro un vescovo, il primo grado viene costituito dai vescovi della provincia, il secondo grado da un sinodo di maggiore autoritä composto dai vescovi della dioikesis. Ma per poter accusare un vescovo davanti un ceto cosi prestigioso, 1’accusatore deve assumere il rischio di subire la stessa pena prevista per il delitto accusato se non riesce a provare la propria affermazione. Tale inscriptio era necessaria in forma scritta65 66. Nell’Africa latina sembra chiara la regola, secondo la quale la causa di un diacono doveva essere decisa da tre vescovi, quella di un presbitero da sei vescovi, la causa di un vescovo invece da dodici vescovi“. Anche se la provincia era piccola, verso la fine del secolo IV non si accettava ehe un vesco­vo venisse deposto da pochi - per esempio due o tre - altri vescovi67. Conclusione AIT origine, 1’appartenenza al clero, cioé lo stato clericale indicava la condi­­zione giuridica di tutti coloro ehe avevano una funzione liturgica stabile nella Chiesa. II loro insieme assomigliava al sacerdozio dell’Antico Testamento ehe era diviso in diverse classi e ehe aveva attorno a sé anche il ceto piü largo dei leviti. Cosi, quasi sin dall’inizio furono considerati chierici non solo i diaconi, i presbiteri e i vescovi, ma anche i lettori, gli accoliti e, dove esistevano. gli esorcisti, gli ostiari e i suddiaconi. Sotto quest’aspetto il diritto canonico vigen­te ha portato una novitä, stabilendo ehe i chierici sono soltanto i ministri sacri e ehe la loro distinzione dai laici proviene da disposizione divina (c. 207 § I). Soltanto con 1’ordinazione diaconale si diventa chierico (c. 266 § 1; CCEO c. 358). I sacri ordini, cioé il diaconato, il presbiterato e 1’episcopato sono dei gradi sacramentali e lasciano carattere indelebile nella persona (cc. 1008-1009). 64 Cone. Sard. (342-343) c. 3. 65 Cone. Const. (381) c. 6; cf. giä Didasc. 11,42,5-6; con riferimento a Gen 9,6. La motivazione biblica aggiunta all’istituto di inscriptio (talio) sembra collegarsi anche con il diritto romano. Nel diritto penale romano la talio é documentata dall’epoca di Costantino, Cod. Theod. 9.10.3 (6 ottobre 319) = Cod. 9,12,7. ecc. In cause fiscali si veda giä Suetonius, Aug. 32. Mommsen. Th., Römisches Strafrecht. Berlin 1899 (rist. 1955)496. 66 Cone. Carth. (345-348) c. 11; Cone. Carth. (390) c. 10. L’idea che i dodici apostoli nel Giorno dei Signore giudicheranno sopra le 12 tribü d’Israele (Mt 19,28) ha ispirato la visione eristiana alto medioevale sulla necessita di provincie ecclesiastiche ehe comprendano 12 diocesi: cfr. Fuhrmann, H., Provincia constat duodecim Episcopatibus. Zum Patriarchatsplan Erzbischof Adalberts von Hamburg-Bremen, in Studia Gratiana 11 (1967) 389-404. 67 Cone. Const. (394) c. un.; cf. Can. Ap. 74.

Next

/
Thumbnails
Contents