Folia Theologica et Canonica 6. 28/20 (2017)
IUS CANONICUM - Péter Erdő, Criteri di discernimento nell’attivita normativae di governo della Chiesa
CRITERI DI DISCERNIMENTO NELL’ATTIVITÀ NORMATIVA... 75 Tra le molteplici situazioni di discernimento che precedono un atto amministrativo, vale la pena di far riferimento alla decisione delFordinario sulla questione dei danni prima dell'inizio del processo penale. Secondo il § 4 del Can. 1718 CIC, l'ordinario deve considerare se non sia conveniente dirimere la questione “consenzienti le parti”, “secondo il giusto e l’onesto”. In questa norma si rilevano due importanti criteri del discernimento amministrativo su di una controversia: il consenso delle parti, o, a volte, anche degli aventi interesse (cfr. CIC Can. 1215 § 2), e l’equità che costituisce un aspetto della giustizia. Questo secondo criterio non è solo soggettivo, non è una somma di desideri di persone, ma è collegato con le strutture oggettive della realtà. Un meccanismo d’importanza centrale per indicare la base della discrezione, sia per le autorità che per tutti i fedeli, è l’osservanza della comunione con la Chiesa (CIC Can. 209 § 1) e l’adempimento dei doveri “secondo le disposizioni del diritto” (CIC Can. 209 § 2). La disciplina della Chiesa, infatti, è portatrice e testimone della tradizione apostolica, normativa per i cristiani sin dall’inizio anche riguardo la fede, i costumi e la liturgia. Il rapporto vivo del diritto canonico codificato con la tradizione disciplinare della Chiesa é stato considerato necessario anche dal legislatore* 51. Come testimonianze della tradizione disciplinare si può parlare dei “sacri canoni” anche nella Chiesa Cattolica52. La disciplina, infatti, è portatrice della concretizzazione storico-sociale della missione della Chiesa, la quale si colloca nella dimensione teologica. Per questo la legalità dei provvedimenti amministrativi e delle decisioni giudiziali rimane un criterio da tener presente nel discernimento governativo, non soltanto per ragioni di ordine pubblico in generale, ma anche per motivi teologici connessi con la stessa comunione della Chiesa. esigenze giuridiche, in Arietta, J. I. (a cura di), Discrezionalità e discernimento nel governo della Chiesa, 97-131. Arrieta, I., L'attività consultiva nell’amministrazione ecclesiastica di governo, ivi 133-152. Lo Castro, G. J., Comunicazione e conoscenza degli atti amministrativi, in Arietta, J. I. (a cura di), Discrezionalità e discernimento nel governo della Chiesa, 153-161. Comotti, G., Atto amministrativo e riprovazione della consuetudine, in Arietta, J. I. (a cura di). Discrezionalità e discernimento nel governo della Chiesa, 163-178. Pavanello, P., La concessione di grazie: aspettative e attese, in Arietta, J. I. (a cura di), Discrezionalità e discernimento nel governo della Chiesa, 179-186. Baura, E., Atto amministrativo e limitazione dei diritti, in Arietta, J. I. (a cura di), Discrezionalità e discernimento nel governo della Chiesa, 187-214. Visioli, M., La valutazione della comunione nella provvista canonica, in Arietta, J. I. (a cura di), Discrezionalità e discernimento nel governo della Chiesa, 215-227. 51 Cfr. Erdő, P., Rigidità ed elasticità, 150-153. 52 Cfr. Per es. Zlizek S. !.. Sacralità e dimensione umana degli “canones”, in lus Ecclesiarum ve- hiculum caritatis (Atti del simposio internazionale per il decennale dell’entrata in vigore del Codex Canonum Ecclesiarum Orientalium. Città del Vaticano. 19-23 novembre 2001 ), Città del Vaticano 2004. 53-116.