Folia Theologica et Canonica 5. 27/19 (2016)
SACRA THEOLOGIA - Krisztián Vincze, L’io di fronte all’Assoluto - Lo spirito dell ’uomo tra disperazione e Dio
L'IO DI FRONTE ALL’ASSOLUTO... 67 Martin Buber, Gabriel Marcel e Emmanuel Levinas. Anche questi autori sottolineano che l’io umano è essenzialmente relazionale e dialogale. La capacità per amare, la capacità di volere, che sono caratteristiche fondamentali della persona umana, tendono sempre infuori, tendono sempre verso l’altro, verso altro uomo e verso Dio. I. La struttura dell’io -l’uomo come spirito L’ontologia dell’io umano è schizzata nel libro La malattia mortale. Secondo gli esperti di Kierkegaard questa ontologia è una fenomenologia prattica dell’io quindi non è una metafisica dell’ente umano in senso tradizionale! La malattia mortale suppone che il lettore ha già esperienze proprie, ha l’interesse e passione riguardo alla propria vita, e ha la capacità di riconoscere le (altre) possibilità della propria personalità.10 11 Qui, a questo punto Kierkegaard definisce l’uomo come spirito. Secondo lui lo spirito è l’io stesso. L’io stesso è una relazione che si rapporta a se stesso. L’io stesso non è semplicemenete relazione, ma relazione che rapporta se stesso a se stesso." Per poter comprendere questa definizione dobbiamo trarre spunto dalla visione antropologica di Aristotele. Secondo lui l'uomo è unità hylemorfica, unità di corpo e anima. In questa visione antica l’io stesso, l’anima umana è la forma sostanziale del corpo umano. L’anima umana, per maggior precisione lo spirito razionale umano, è ciò che fa vivere e ciò che informa il coipo. Ma secondo “l’ontologia” di Kierkegaard la definizione più esatta dell’uomo contiene che l’uomo è una sintesi, è la sintesi del finito e dell’infinito, del temporale e dell’eterno, della libertà e della necessità.12 L’uomo deve essere visto prima come questa sintesi, però questa sintesi non è ancora identificabile con l’io stesso, con lo spirito umano! Dell’io personale, dello spirito umano, si può parlare in quanto la relazione del fisico e del psichico inizia rapportarsi a se stessa. Fisico e psichico insieme sono una relazione antecedente (nell'unità hylemorfica) 10 “We receive from Kierkegaard not a metaphysic of self-identity but a practical phenomenology, which assumes that the reader already has certain interest and experiences, and can recognize the possibility of other types of personality on this basis.” Davenport, J. J., Selfhood and ‘Spirit’, 233. 11 "A human being is spirit. But what is spirit? Spirit is the self. But what is the self? The self is a relation that relates itself to itself, or is the relation’s relating itself to itself in the relation; the self is not the relation but is the relation’s relating itself to itself.” Kierkegaard. S., The Sickness Unto Death, 13. SKS 11,129. (Kierkegaard's Writings, (edited by Howard, V. - Edna, H. H.), Princeton 1978-2009). 12 "A human being is a synthesis of the infinite and the finite, of the temporal and eternal, of freedom and necessity, in short, a synthesis. A synthesis is a relation between two. Considered this way, a human being is still not a self.” Kierkegaard, S., The Sickness Unto Death, 13. SKS 11,129.