Folia Theologica et Canonica 4. 26/18 (2015)

IUS CANONICUM - Bruno Esposito, O.P., La fede come requisito per la validitá del matrimonio sacramentale?

LA FEDE COME REQUISITO... 179 senza distinzioni che consapevolmente o inconsapevolmente facciano impiego di schemi concettuali e nozioni a forza desunti dalla razionale frattura tra natu­ra e sopra-natura, tra natura e grazia, tra natura e cultura. Tali deduzioni paiono congruenti con la dottrina conciliare che vede solo nel mistero del Verbo incarnato4S la piena comprensione dell’uomo e del suo fine, e portano quale conseguenza che, non potendosi negare al battezzato, anche non credente, l’accesso all ’istituto matrimoniale, tale istituto, se realiz­zato entro le coordinate del diritto creaturale, vale a dire secondo la sostanza minimale del diritto naturale, non può concretamente e storicamente — e non già in forza di deliberata scelta culturale o intellettuale - realizzarsi se non come valido sacramento. Spunti di riflessione vanno ulteriormente ricavati dal magistero di san Gio­vanni Paolo II, dal ciclo di Catechesi del mercoledì degli anni 1981—198348 49, sino alle Allocuzioni alla Rota Romana degli anni 200150 e 200351 ed alle Allo­cuzioni alla Rota di Benedetto XVI del 201 l52 53 e 2013”. Il sacramento originario del matrimonio è sacramento primordiale. La piattaforma d’attuazione dei di­segni di Dio è indicata come immutata nonostante l’elevazione a dignità sacra­mentale del vincolo coniugale, capace ora di conferire la grazia, ma in ragione di un’identica materia coniugale. Nelle Allocuzioni alla Rota del 2001 e 2003, specificamente vertenti sul problema delle dimensioni soggettive relative alla sacramentalità del matrimo­nio (con le quali paiono dialogare le Allocuzioni di Benedetto XVI del 2011 e 2013), è denunciato il pericolo di cadere nella frattura tra natura e cultura, tra natura e sopra-natura, tra natura e grazia54. 48 Cf Gaudium et spes, n. 22. 49 Tutti i cicli di catechesi sul matrimonio sono pubblicati in Giovanni Paolo II, Uomo e donna li creò. Catechesi sull'amore umano, Roma 1987.’ Riguardo il suo instancabile impegno in difesa della famiglia e della vita, quale impegno prioritario già all’inizio del suo ministero apostolico si veda: Ioannes Paulus II, All. Ad Patres Cardinales. Pontificalis Domus Romanaeque Curia e Praelatos, omina et vota Summo Pontifici, instante sollemnitate Nativitatis D. N. lesu Christi, profé rentes (22 dec. 1980): AAS 73 ( 1981) 178. 50 Cf Ioannes Paulus II, Allocutio ad R. Rotae Praelatos Auditores (1 febr. 2001): AAS 93 (2001 ) 358-365. 51 Cf Ioannes Paulus II, Allocutio ad R. Rotae Praelatos Auditores (30 ian. 2003): AAS 95 (2003) 393-397. 52 Cf Benedictus XVI, Allocutio ad sodales Tribunalis Rotae Romanae (22 ian. 2011): AAS 103 (2011)108-113. 53 Cf Benedictus XVI, Allocutio ad Romanae Rotae Tribunal (26 ian. 2013): AAS 105 (2013) 168-172. 54 “A partire dal Concilio Vaticano II è stato frequente il tentativo di rivitalizzare l’aspetto sopran­naturale del matrimonio anche mediante proposte teologiche, pastorali e canonistiche estranee alla tradizione, come quella di richiedere la fede quale requisito per sposarsi” (Ioannes Paulus II, Allocutio ad R. Rotae Praelatos Auditores f 1 febr. 2001): AAS 93 [20011 363, n.8); “(...) re­quisiti intenzionali o di fede che andassero al di là di quello di sposarsi secondo il piano divino

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