Folia Theologica et Canonica 3. 25/17 (2014)

IUS CANONICUM - Szabolcs Anzelm Szuromi, O.Praem., La fondazione delle universitanel medioevo e le particolarita dell’insegnamento universitario

128 SZABOLCS ANZELM SZUROMI, O.PRAEM. ovvero “doctus”, cioè abile, competente. La difesa della tesi di dottorato avve­niva attraverso una disputa pubblica con la partecipazione degli studenti. L’im­postazione della tesi si faceva davanti alla direzione universitaria e qui anche gli altri universitari avevano il diritto e f opportunità di formulare domande cir­ca la tesi che il candidato doveva rispondere dopo una attenta riflessione.13 Gli insegnanti (maestri) e gli studenti formavano un solo organismo comune, che si completava a vicenda.14 Dal punto di vista organizzativo, di solito, le uni­versità si suddividono in due gruppi: il primo è il cosidetto tipo di università democratica, ovvero che si costruisce a partire dal basso, di cui l’esempio più tipico è l’università di Bologna. Qui gli studenti erano loro a scegliere gli inseg­nanti e la direzione universitaria, ovvero i due rettori. Le regole universitarie venivano composte concordamente. Per questo si parla di Universitas Schola- rium.'5 In ogni facoltà vi era il decano (doyen), mentre la più alta carica dell’università era l'arcidiacono, ovvero il gran cancelliere. Il secondo tipo è alquanto contrario al primo, ovvero aveva un’organizzazione centralizzata e gli studenti avevano un’influenza molto minore nel funzionamento e nell’organiz- zazone dell’università rispetto al tipo precedente. L’esempio più ecclatante è il modello di Parigi. Coloro che conseguivano il titolo di studio (magistratus-licentia) potevano prendere parte all’insegnamento universitario. Gli studenti si dividevano in col­legi secondo la loro nazionalità, ma coloro che conseguivano il titolo di dotto­rato formavano un collegio a sè. I collegi a seconda di quale nazionalità o pro­venienza linguistica venivano denominati in diverse maniere: nazione, bursa, college. Presso l’università di Bologna l’arcidiacono inglese guidava l’insegna­mento universitario con la maggior parte di studenti provenineti dal territorio di lingua tedesca. A Parigi, invece, vi erano studenti per la maggior parte svedesi, ungheresi, inglesi, tedeschi e italiani.161 mezzi di sussistenza, all’inizio, aveva­no provocato diversi problemi. Secondo alcuni scritti del periodo, vi erano mol­ti universitari che dopo le lezioni mendicavano nel quartiere dell’università pa­rigina. Gli studenti vivevano grazie il prestito degli amici, o se provenivano 13 Cfr. Montanos Ferrìn, E., Las “Questiones Disputatae ” en los estatutos universitarios medie- vales, in Bellomo, M. (Hrsg.), Die Kunst der Disputation. Probleme der Rechtsauslegung und Rechtsanwendung im 13. und 14. Jahrhundert (Schriften des Historischen Kollegs, Kolloquien 38), München 1997. 157-204. 14 Cfr. Bellomo, M., Gli statuti universitari nel contesto degli ambienti di studio medievali, in Colli, V. - Conte, E. (ed.), Iuris História. Liber Amicorum Gero Dolezalek (Robbins Col­lection Publications), Berkeley CA. 2008. 249-266. 15 Rossi, G., “Universitas scholarium ” e “Comune" (sec. XII-XIV), in Rossi, G. (a cura di), Studi e testi di storia giuridica medievale (Seminario Giuridico dell’Università di Bologna 175), Mi­lano 1997. 142-264. 16 Cfr. Bellomo, M., Studenti e "populus ” nelle città universitarie italiane dal secolo XII al XIV, in Medioevo edito e inedito, 33-49.

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