Folia Theologica et Canonica 2. 24/16 (2013)
IUS CANONICUM - Szabolcs Anzelm Szuromi, O.Praem., Modifiche storiche e giuridiche della Chiesa nelle prescrizioni canoniche circa l’amministrazione del battesimo nel rito latino e la loro applicabilita nella nuova evangelizzazione
186 SZABOLCS ANZELM SZUROMI, O.PRAEM. nelle fonti, che il catecumeno che si preparava a ricevere il battesimo sia nelle fonti, compreso il Rituale Romanum, menzionava specificatamente il luogo della chiesa o il battistero.66 La cura delle chiese con la fonte battesimale era sotto la responsabilità dell’Ordinario del luogo di appartenenza, ovvero era sotto la sua giurisprudenza, che in primo luogo significava che la parrocchia aveva i registri di battesimo. La fonte battesimale poteva essere predisposta anche in altre chiese o in pubblici rettorati.67 Tuttavia, l’amministrazione del battesimo in case private, nel caso di grave pericolo, era permesso come nel Can. 759 § 1 del CIC (1917).68 Il Codice di Diritto Canonico vigente al Can. 860 § 1 afferma che l’amministrazione del battesimo in case private deve avvenire solo in caso di necessità e con il permesso dell’Ordinario del luogo.69 Il battesimo è valido in base della legge divina e necessita dell’acqua naturale come viene definito chiaramente nel X 3.42.5 da Papa Innocenzo III.70 Questa dettagliata esposizione a livello dogmatico la troviamo nella VII. sessione al secondo canone del Concilio di Trento.71 Per la celebrazione del sacramento secondo il diritto canonico è necessario l’uso dell’acqua benedetta. Qui bisogna annotare che le fonti antiche e medioevali non sono state incluse nel Can. 757 § 1 del CIC (1917), ma invece sono stati argomentati in modo dettagliato nell’enciclica Inter omnigenas del 2 febbario 1744 di Papa Benedetto XIV ( 1740—1758).72 Nella tradizione, l’amministrazione del sacramento avviene come si è soliti fare per infusione ovvero versare tre volte l’acqua benedetta.73 Tuttavia dato che le disposizioni del CIC (1917) non si applicavano solo per il rito latino, sia Pimmersione, sia l’infusione erano indicati come modalità del battesimo.74 Il nuovo Codice di Diritto Canonico disciplina in modo particolare la determinazione delle due modalità e li rimanda alla competenza territoriale della Conferenza Episcopale.75 La cristallizazzione della formula battesimale sono determinate nel X 3.42.1 del primo Rituale Romanum76 promulgato nella costituzione Apostolicae Sedis il 17 giugno 1614 da Papa 66 Rituale Romanum, III. 7. 67 Blat, A., Commentarium textus Codicis Iuris Canonici, III/l. 64-66. Cfr. CIC (1917) Can. 216 §§ 1-3. 68 Vermeersch, A. -Creusen, I., Epitome iuris canonici, II. 25. 69 Erdő, P., Egyházjog [Diritto canonico], 437. 70 X 3.42.5: Friedberg II. 647. Wernz, F. X. - Vidal, P., lus canonicum, IV. 42. Radó, P., Enchiridion Liturgicum, I. 648. 71 Cone. Tridentinum, Sessio VII (3 mart. 1547) Canones de sacramento baptismi, Can. 2: COD 685. 72 Benedictus XIV, Enc. Inter omnigenas (2 feb. 1744): Gasp arri, P. - Serédi, I. (ed.), Codicis iuris canonici fontes, I. Romáé 1926. 803-810. 73 Radó, P., Enchiridion Liturgicum, I. 655. 74 CIC (1917) Can. 758; cfr. Blat, A., Commentarium textus Codicis Iuris Canonici, III/l. 49. 75 CIC Can. 854 - Baptismum conferatur sive per immersionem sive per infusionem, servatis Episcoporum conferentiae praeseriptis. 76 Theologische Realenzyklopädie, I. 773.