Folia Canonica 13-14. (2010-2011)

STUDIES - Card. Péter Erdő: I presupposti giuridici della costruzione delle chiese: il permesso del vescovo

180 CARD. PÉTER ERDŐ Il motivo e le condizioni della edificazione di una chiesa servivano al vesco- vo come criteri di ponderazione prima della concessione del permesso (o del consentimento). Su tali questioni ha deciso in Occidente il Concilio di Braga del 572, il quale, nel suo canone 6, inserito anche nel Decreto di Graziano™, ha rifiutato decisamente la costruzione di chiese per scopi di guadagno economi- co. Ha vietato severamente ai vescovi di dare il loro consenso alia costruzione di una chiesa e poi alia sua consacrazione, se qualcuno vuol costruirla per parte- cipare poi, insieme coi chierici, alie donazioni del popolo fatte in quella chiesa, appellandosi al fatto di aver fondato la chiesa sui proprio terreno. Lo stesso con­cilio, nel suo canone 530 31 32 33 — in piena conformità, dei resto, a una lettera di Papa Gelasio dei 495/496, inserita ugualmente nel Decreto di Graziano'2 — stabilisce inoltre ehe la concessione del permesso di costruzione di una chiesa è lecita soltanto se è assicurata già in anticipo la presenza di un fondo economico (dos) sufficiente per le future nécessita della chiesa stessa. Sin dalla fine del secolo XII diventano sempre più importanti, sia nella pras- si ehe nell’interpretazione scientifica, le collezioni di decretali ehe dedicano re- golarmente un titolo speciale al terna della costruzione delle chiese. Nelle Decretali di Gregorio IX è il titolo 48 del libro III a trattare questa questione (De ecclesiis aedificandis vel reparandis)™. Tra i criteri dei consenso previo dei vescovo seguendo una disposizione di Alessandro III (1159—1181)34 *, che da parte sua era conforme al principio del canone 21 del Concilio di Agde dei 506’° — si ribadisce ehe si puô permettere la costruzione di una nuova chiesa nel territorio della parrocchia solo se ci sono dei fedeli che vivono molto lontano dalla chiesa parrocchiale e che ne hanno reale bisogno36. 30 Conc. Bracaren. II (a. 572), c. 6; ed. PL 84, 572; nel Decreto di Graziano: D. 1 c. 10 de cons.; ed. Friedberg I, 1296 („Si quis basilicam non pro deuotione fidei, sed pro questu cupidi­tatis edificat, út quicquid de oblatione populi colligitur medium cum clericis diuidat, eo quod basilicam in terra sua condiderit, hoc de cetero obseruari debet, ut nullus episcoporum tam ab- hominabili uoto consentiat”). 3' Conc. Bracaren. II (a. 572), c. 5; ed. PL 84, 572; nel Decreto di Graziano: C. 1 q. 2 c. 1; ed. Friedberg I, 407-408. 32 C. 16 q. 7 c. 26; ed. Friedberg I, 807-808. VediJK 679 = Ph. Jaffé, Regesta Pontificum Ro­manorum ad a. p. Ch. n. MCXCVIII, cura S. Löwenfeld - F. Kaltenbrunner - P. Ewald, I—II, Lipsiae 21881—1888 (rist. Graz 1956), nr. 679. 33 X 3.48; ed. Friedberg II, 652-654. A questo terna già la Compilatio prima (lComp 3.35) dedica un titolo speciale. Cf. S. Kuttner (moderante), Index titulorum decretalium ex collectionibus tam privatis quam publicis conscriptus, cura et studio Instituti Iuri Canonico Medii Aevi Perquirendo (Ius Romanum Medii Aevi, Subsidia II), Mediolani 1977, 88 (il titolo „De edificandis ecclesiis” o „De ecclesiis edificandis” si trova anche in altre collezioni: Alan. 3.23; Gilb. 3.26; 2Comp. 3.26). 34JL 13884 = Jaffé, Ph., Regesta Pontificum Romanorum ad a. p. Ch. n. MCXCVIII, cura Lö­wenfeld, S. - Kaltenbrunner, F. - Ewald, P., I—II, Lipsiae 21881-1888 (rist. Graz 1956), nr. 13884. 33 Conc. Agathen, (a. 506), c. 21; ed. Condlia Galliae A. 314 - A. 506, ed. Ch. Munier (CCL 148), Tumholti 1963, 202-203 (D. 1 c. 35 de cons.; ed. Friedberg I, 1302). 36 X 3.48.3; ed. Friedberg II, 652-653.

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