Folia Canonica 12. (2009)
STUDIES - Carlos Larrainzar: Metodi per l'analisi della formazione letteraroa del Decretum, Gratiani. "Tappe" e "Schemi" di redazione
METODI PER L’ANALISI DELLA FORMÁZ IONE LETTERARIA... 33 proseguite nel tempo con perseveranza degna di ammirazione.5 Anche gli studi di Rudolf Weigand suile glosse e sui loro strati di composizione nei codici sono risultati decisivi per le prime scelte.6 Senza questi studi difficilmente Titus Len! Comc c ben noto Peter Landau mise a fuoco questo téma in una conferenza tenuta al Max- Planck Institut für Europäische Rechtsgeschichte di Francofortc nel 1981. Cfr. alcuni studi di questa serie nel volume P. Landau, Kanones und Dekretalen. Beiträge zur Ceschichte der Quellen des kanonischen Rechts (Goldbach 1997). Tuttavia le novità più recenti in riferimento alla tradizione manoscritta del Decretum Cratiani ci obbligano a ricalibrare la messa a fuoco: Landau, infatti, utilizza una “teória delle masse” applicata a una unità letteraria, a un’opera unitaria ehe inizialmcnte non fu taie. Si vedano in proposito le valutazioni di J. M. Viejo-XimÉnez, ‘La investigación sobre las fuentes for- males de Graciano’, Initium 7 (2002) 217-40. 6 Cfr. R. Weigand, Die Ctossen zum Dekret Gratians. Studien zu den frühen Clossen und Glossenkompositionen. Teil I und II = SG 25 (1991) e Teil III und IV = SG 26 (1991). Le principali distin- zioni conccttuali propostc in questo contributo si ritrovano nel capitolo 3 ‘The Development of the Glossa ordinaria to Gratian’s Decretum’ del volume W. Hartmann-K. Pennington (cd.), The History of Medieval Canon Law in the Clasiccal Period, 1140-1234. From Gratian to the Decretals of Pope Gregory IX (Washington 2008) pp. 55-97. 7 Cfr. in particolare T. Lenherr, Die Exkommunikations- und Depositionsgewalt der Häretiker bei Gratian und den Dekretisten bis zum Clossa Ordinaria des Johannes Teutonicus (München 1987) e la recensione di R. Weigand pubblicata in AKKR 156 (1987) 646-52. Inoltre, del medesimo autore, ‘Arbeiten mit Gratians Dekret’, AKKR 151 (1982) 140—66; ‘Die Summarien zu den Texten des 2. Laterankonzils von 1139 in Gratians Dekret’, AKKR 150 (1981) 528-51; ‘Fehlende “Paleae” als Zeichen eines überliefcrungsgeschichtlich jüngeren Datums von Dekret-Handschriften’, AKKR 151 (1982) 495-507. In questi primi lavori lo studioso svizzero andö costruendo passo a passo il metodo per la valutazione critica dei manoscritti. 8E. DE León, La "cognatio spiritualis" según Graciano (Milano 1996), pp. 105-137: vi si valuta il problema del metodo per la scelta dei codici. Lo stesso autore ha in seguito ripreso e ampliato queste riflessioni nei suoi studi: ‘La tradizione manoscritta più antica della C.30 q.T, Proceedings of Catania MIC C-12 (Città del Vaticano 2006) pp. 131—38 e ‘Obscrvaciones sobre la futura edición critica del Decreto de Graciano’ in O. Condorelli (ed.), ‘Panta rei’. Scritti dedicati a Manlio Bellomo II (Catania 2004) pp. 89-96. 9 Cfr. gli studi A. Winroth, ‘The Two Recensions of Gratian’s Decretum’, ZRG Kan. Abt. 83 (1997) 22-31 e ‘Les deux Gratiens et le Droit Romain. In memoriam Rudolf Weigand’, RDC 48 (1998) 285—99, insieme con la sua nota monográfia The Making of Gratian’s “Decretum" (Cambridge 2000). Qucst’opcra, citata frequentemente eppure mai discussa con rigore di metodo, mi parc superata dalle ricerche dell’ultimo decennio. '° R. Gujer, ‘Zur Überlieferung des Decretum Gratiani’ en Proceedings of München MIC C-10 (Città dei Vaticano 1997) pp. 87-104 e la monográfia "Concordia Discordantium Codicum Manuscrip- torum?” Die Textentwicklung von 18 Handschriften anhand der D.16 des “Decretum Cratiani" (Köln- Weimar-Wien 2004), una rielaborazione della sua tesi di dottorato del 1994, nonostante la data di pubblicazione assai posteriore. 11 Cfr. J. M. Viejo-XimÉnez, ‘La rcdacción original de C.29 dei Decreto de Graciano’, Ius Ecclesiae 10 (1998) 149-85. Questo fu il primo di una lunga serie di studi nei quali egli ha approfondi- to il suo metodo di analisi. Si vedano, ad esempio, i suoi recenti lavori: 'An inter uouentes possit esse matrimonium". EI texto de C.27 q.l en los manuscrites antiguos dei Decreto de Graciano’, Initium, 9 (2004) 73-126; ‘La composizione del Decreto di Graziano ‘ in A. Szuromi (ed.), Medieval Canon Law Collections and European Ius Commune (Budapest, 2006) pp. 97-169 o la sua vereionc spagnola in Ius Canonicum 45 (2005) 431-85; inoltre lo studio ‘Variantes textuales y variantes doctrinales en C.2 q.8’, Proceedings of Washington MIC C-13 (Città del Vaticano 2008) pp. 161-90. Mi pare non- dimeno ehe la sua ampia e complessa produzione bibliografica non sia stata studiata come merita: non è infatti citata da mohi che si occupano dei manoscritti antichi del Decretum Gratiani e del